Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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venerdì 18 giugno 2010

«Il tricolore rappresenta tutti» Lusi a Di Cintio: la coscienza religiosa è personale


CAPISTRELLO. Polemiche sulla scelta del sindaco di Capistrello Antonino Lusi di indossare la fascia della Confraternita mariana e cedere quella tricolore a un consigliere di minoranza. Agli attacchi del consigliere Moreno Di Cintio, secondo il quale «indossare la fascia tricolore è un diritto ma anche uno specifico dovere e non una scelta legata a qualsiasi privata motivazione. La bandiera italiana non può essere sostituita con altra fascia», il primo cittadino ha risposto prontamente. «Quanto asserito dal consigliere Di Cintio è del tutto condivisibile se esaminato al di fuori del contesto nel quale il fatto si è verificato. Non mi permetterei mai di confondere la personale identità culturale o religiosa con la funzione di rappresentanza della intera comunità locale», spiega Lusi. «Quando, da sindaco, ho partecipato alla liturgia eucaristica, ho ritenuto doveroso per la mia coscienza di uomo laico e di fede togliere la fascia tricolore nel momento di personale condivisione della realtà sacramentale: le istituzioni, infatti, non ricevono l’Eucaristia, ma le persone che le rappresentano non ne sono certo inibite e, ciò facendo, non recano alcuna offesa a quanti non si riconoscono nella stessa fede», continua Lusi. «Si tratta dunque, come sempre, di non confondere distinti momenti, ruoli e funzioni, con il rischio di strumentalizzazioni che finirebbero solo per violare gli spazi, ampi e incondizionati, di una libertà di coscienza garantita non solo dal Vangelo, ma dalla Costituzione italiana. Ebbene la falsità dell’incauta asserzione sta nel fatto che non c’è stata alcuna sostituzione di fascia nel corso della processione mariana. Ho partecipato, infatti, a diverse processioni con la fascia tricolore. Domenica mi sono voluto unire all’antica Confraternita mariana, invitando un consigliere a rappresentare l’intera comunità indossando l’emblema della Repubblica». «Diverso sarebbe stato se io, nell’esercizio delle funzioni pubbliche, avessi indossato l’emblema di una confraternita in luogo del tricolore, ma questo non è mai accaduto e, ne siano tutti certi, con il sottoscritto non potrebbe mai accadere. La Costituzione repubblicana, infatti, sottolinea con forza il principio per il quale i componenti delle assemblee rappresentative, eletti dal popolo, non rappresentano i propri elettori o i gruppi o i partiti che li hanno sostenuti e neanche il corpo elettorale nel suo complesso, bensì l’intera comunità, tutto Capistrello nel caso in questione». «L’aver coinvolto il capogruppo della minoranza nella funzione di rappresentanza, dunque, è stato soltanto un piccolo segnale di riconoscimento che le istituzioni sono di tutti e per tutti, nessuno escluso, e che il paese ha bisogno di ben altro della permanente conflittualità generata dalla cattiva politica», ha concluso il sindaco di Capistrello. (e.b.) il Centro 18.06.10