Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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lunedì 20 settembre 2010

1° Festa Democratica Capistrello






Politica, cultura, territorio: queste le tre parole d’ordine che hanno caratterizzato la due giorni della festa democratica di Capistrello. L’apertura sabato pomeriggio è stata affidata al convegno dal titolo “Prospettive per un territorio: lavoro e risorse” durante il quale il prof. Corrado Sterpetti dell’Istituto agrario di Avezzano, il prof. Arnaldo Mariani assessore all’ambiente del Comune di Capistrello e il dott. Stefano Di Rocco commissario unico delle comunità montane della Marsica, hanno discusso delle peculiarità e delle potenzialità del nostro territorio per elaborare insieme una proposta politica concreta per incentivare modelli sostenibili di sviluppo socio economico. La giornata di domenica si è aperta con la musica del complesso bandistico “I Leoncini d’Abruzzo” e con la commemorazione dei Caduti di tutte le guerre. A seguire animazione per bambini, un mercatino per la promozione dei prodotti tipici locali e giochi della tradizione popolare hanno allietato il pomeriggio fino ad arrivare all’appuntamento culturale con la presentazione del libro “Impero, nazione e democrazia nell’opera di James Bryce” della giovane giornalista Giovanna Scatena. Alle ore 18.30 l’appuntamento politico principale dell’intera festa con l’intervento del Senatore Lugi Lusi, vice presidente della Commissione Bilancio del Senato. Un’ analisi chiara e appassionata che non ha trascurato nessuno dei più delicati temi dell’agenda politica nazionale. Di fronte all’irreversibile crisi della destra, il Paese non ha bisogno di nuove elezioni – cosi il senatore Lusi - ma di un governo di coraggiosi e responsabili, che possa dare risposte adeguate ai problemi del lavoro, della crisi economica e che possa restituire ai cittadini il pieno diritto di essere rappresentati. Ma accanto ai temi nazionali si è dedicato ampio spazio alla politica del territorio: dal terremoto alla sanità passando per la crisi occupazionale, una parte della classe dirigente della nostra regione e del nostro territorio non è stata all’altezza del compito affidatole dai cittadini; c’è bisogno di un rinnovamento profondo della politica e dell’etica pubblica, anche a livello locale, per aprire una nuova stagione di crescita e sviluppo. Sul dibattito interno al Pd, infine, il senatore Lusi ha sottolineato come la congiuntura politica richiama il partito a nuove e più forti responsabilità sapendo di dover recuperare, senza più rimandare, un protagonismo politico che fino ad ora non è riuscito ad interpretare. Circolo Partito Democratico 20.09.10 Capistrello

domenica 19 settembre 2010

Festa democratica

CAPISTRELLO
Secondo appuntamento oggi per la Festa democratica organizzata dal circolo del Pd di Capistrello. Sarà il complesso bandistico «I Leoncini d’Abruzzo» ad aprire la giornata che andrà avanti nel pomeriggio con giochi popolari, animazione per bambini e stand gastronomici e prodotti tipici locali. È prevista poi la presentazione del libro «Impero, nazione e democrazia nell’opera di James Bryce», di Giovanna Scatena, giornalista di Capistrello, e alle 18,30 seguirà in piazza municipio il comizio conclusivo del senatore del Pd Luigi Lusi.

tratto da : Il Centro 19-09-10

martedì 14 settembre 2010

Il tesseramento un momento per avvicinare e favorire l'allargamento della base del partito


Pubblichiamo la lettera inviata dal segretario e vice-sindaco del Pd di Capistrello Alfio Di Battista al segretario prov.le e regionale del Pd e a tutti gli amici, amministratori, simpatizzanti del Partito Democratico.
Si sta infatti verificando che in diverse realtà territoriali molti non riescono a tesserarsi perchè non vengono consegnate le tessere, un problema imbarazzante che va risolto immediatamente, pena il sempre maggiore allontanamento del Partito dalla base e dai problemi reali del territorio e del Paese
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Cari amici,

Nella provincia dell’Aquila, anche un’attività ordinaria come il tesseramento diventa motivo di contesa e di scontro tra chi lavora per aprire il partito a nuove energie propositive e chi invece si arrocca sui vecchi schemi del “meno siamo e meglio stiamo”, rifiutando le tessere a chi non è gradito.

Dopo la costituzione della commissione per il tesseramento, riunita una sola volta dopo molte e ripetute insistenze, questo organo che dovrebbe regolare e garantire il corretto svolgimento del tesseramento, non è mai stato più convocato.

All’attenzione della su detta commissione sono arrivate diverse richieste per “nuove tessere” che tra scuse e sotterfugi si ignorano, ora invocando non si sa bene quali problematiche logistiche, legate all’indisponibilità di uno o dell’altro componente della commissione, ora invocando non meglio precisati richiami al regolamento, che evidentemente torna utile solo quando fa comodo a chi ritiene, di poter ancora oggi, gestire il partito come una proprietà privata in concessione esclusiva d’uso.

Faccio appello a tutti gli iscritti, veramente democratici, affinché accertino che anche nella provincia dell’Aquila sia garantito l’accesso al partito di tutte le persone che desiderano dare un contributo, tesserandosi.

Il PD della provincia dell’Aquila, evidentemente avvizzito ed incapace di interpretare una realtà dinamica che corre via veloce, ha la necessità non più rinviabile di rinnovarsi attraverso un processo osmotico con la cosidetta società civile, che si realizza aprendo le porte a tutti, consentendo a tutti la partecipazione, e riconoscendo a tutti la libertà di confrontarsi sulle idee e sulle proposte che troppo spesso in questi anni sono venute meno.

Care democratiche e cari democratici, non dobbiamo aver paura del nuovo, di chi non ci sembra affine, il nostro è un partito fondato sulla capacità di confrontarsi, anche aspramente, che non può rinunciare ad essere un partito dell’inclusività e dell’accoglienza, aperto al mondo e interessato a capire ciò che gli è sconosciuto, altrimenti quali dovrebbero essere i nostri valori fondanti se viene meno la capacità di sentirsi tutti simili seppur diversi, cogliendo nelle diversità l’enorme ricchezza che sta alla base di un grande popolo?

Riflettiamoci, il tesseramento non è soltanto un fatto tecnico, è anche, se lo vogliamo, testimonianza di un’idea forte che giorno per giorno ci fa vivere e confrontare con la realtà che ci circonda, per portare avanti le idee in cui crediamo

Alfio Di Battista
Vice sindaco (PD) di Capistrello

Festa Democratica di Capistrello 18-19 SETTEMBRE 2010



Prima Festa Democratica di Capistrello, sabato 18 mostra fotografica "Istantanee di un territorio" e convegno dedicato a lavoro e territorio, seguirà un aperitivo con prodotti tipici. La giornata di domenica 19 si aprirà con la banda che sfilerà per le strade del paese e la consegna di un'omaggio floreale al monume...nto dei caduti di tutte le guerre, mentre alle 11.00 in piazza Municipio saranno aperti i giochi per i bimbi (gonfiabili ecc.) nel pomeriggio, dalle 15.00 mercatino di prodotti tipici, giochi popolari, e merenda democratica alle 17.00 presentazione del libro : Impero, nazione e democrazia nell'opera di James Bryce di G. Scatena, ore 18.30 intervento del Sen. Luigi Lusi, ore 20.30 Taverna Democratica allietata dalla musica de"Ii Licantropi" siete tutti invitati
ps. durate tutta la giornata sarà presente un gazebo Pd per info e tesseramento



Programma completo


SABATO 18

16.00 - Biblioteca comunale - Mostra fotografica di Mauro Masci, Franco

Persia, Eddi Scatena “Istantanee di un territorio

17.30 - Biblioteca comunale - Convegno: “Prospettive per un territorio:

lavoro e risorse”

19.00 - via S. Silvio - Degustando: aperitivo con prodotti tipici di

Capistrello

Durante la giornata, in Piazza del Municipio e in Piazza Risorgimento,

sono installati i gazebo per il tesseramento al PD


DOMENICA 19


9.00 - Apertura della festa per le vie del paese con la banda “I leoncini

d’Abruzzo”

10.30 - Piazza del Municipio - Partenza del corteo per la deposizione di un

omaggio floreale al monumento di Piazza Risorgimento

11.00 - Piazza del Municipio - “Giochi... democratici”: installazione di

pallone gonfiabile e animazione per i più piccoli

15.00 - Piazza del Municipio - Giochi popolari e passeggiata con gli

asinelli

15.30 - via S. Silvio - Apertura del mercatino “Passeggiando tra i sapori

16.30 - Piazza del Municipio - Stand gastronomico “Mangia sano...

merenda democratica” degustazione di dolci e frutta

17.00 - Biblioteca comunale - Presentazione del libro “Impero, nazione e

democrazia nell’opera di James Bryce” di Giovanna Scatena

18.30 - Piazza del Municipio, intervento del


Senatore Luigi LUSI

Vice presidente della Commissione Bilancio del Senato della Repubblica


20.30 - Piazza del Municipio - Apertura della “Taverna... democratica

con degustazione di pasta, polenta, salsicce, pane e dolci.

La serata sarà allietata con la musica dal vivo del complesso “I Licantropi

Tutte le iniziative e le degustazioni sono offerte dal PD di Capistrello


venerdì 10 settembre 2010

Le riforme fantasma


Ricordiamo il contesto. La bufera sui Grandi Eventi affidati alla Protezione civile era da poco iniziata. I giudici di Firenze avevano scoperto gli affari della «cricca», squarciando il velo su una nuova trama del malaffare, impressionante per il numero e il calibro dei personaggi coinvolti: alti funzionari pubblici, imprenditori, politici, magistrati. Mentre la Corte dei Conti denunciava che il cancro della corruzione, mai sconfitto in questo Paese, ci costa ogni anno 60 miliardi di euro. Comprensibilmente scosso, il Palazzo sembrò reagire. Il primo marzo di quest’anno il Consiglio dei ministri approvò una legge che conteneva disposizioni senza precedenti: l’ineleggibilità degli amministratori corrotti, tanto per citarne una. E il giorno dopo questo giornale gliene diede atto. Senza però sospettare che quel provvedimento anticorruzione, com’è invece accaduto, sarebbe finito nel dimenticatoio. Fermo in Senato da più di sei mesi, in compagnia, purtroppo, di tante altre leggi. Leggi importanti, che stanno però diventando altrettanti fantasmi nel disinteresse di una maggioranza paralizzata a causa di uno scontro interno condito da miasmi e veleni.

Qualcuno ha forse visto la famosa «legge sulla concorrenza », quella che dovrebbe essere fatta ogni anno (l’ha deciso questo governo) con lo scopo di rimediare alle storture del mercato denunciate dall’Antitrust? Doveva essere pronta prima dell’estate e ancora non se ne ha notizia. Del resto non c’è neppure chi dovrebbe firmarla: l’incarico di ministro dello Sviluppo economico è vacante dal 4 maggio. Per non parlare di altre cosette, come la riforma della professione forense, approvata dalla Camera e abbandonata quattro mesi fa in Senato. Oppure della legge che dovrebbe dare un colpo ulteriore all’usura, smarrita a Montecitorio dopo aver avuto il via libera di Palazzo Madama nell’aprile 2009. O ancora la riforma delle banche popolari, il cosiddetto «pacchetto professioni », l’«istituzionalizzazione » del 5 per mille dell’Irpef, la nuova normativa delle fondazioni… Si è perfino arenata la legge sugli indennizzi alle imprese italiane espropriate dal regime libico del colonnello Gheddafi, così amico del nostro presidente del Consiglio. L’inerzia politica è arrivata al punto di non riuscire a far decollare provvedimenti già approvati, ma che per essere attuati hanno bisogno di un decreto ministeriale o di un regolamento.

La legge che consente di mettere il marchio made in Italy soltanto sui prodotti fatti prevalentemente in Italia, per esempio: le norme per metterle in moto erano attese entro il 23 agosto. Termine trascorso inutilmente. Stesso destino ha avuto la riforma delle Camere di commercio. Il rilancio dell’energia nucleare aspetta invece, da molti mesi, la nomina dell’Agenzia per la sicurezza. Si potrebbe andare avanti con il riordino della Sace, la riorganizzazione dell’Enea, la delega governativa per l’intervento nelle crisi aziendali (di cui si sono perse le tracce nell’ottobre 2009). E qualche volta, per trasformare le leggi in fantasmi, basta soltanto ignorarle. Come è accaduto alle norme (le ennesime) sullo sportello unico per le imprese: approvate dal Parlamento il 22 giugno, non sono ancora apparse sulla Gazzetta Ufficiale. Che questa sia la nuova via della semplificazione normativa, al posto della pira del ministro Roberto Calderoli?

Sergio Rizzo
tratto da : Il Corriere della Sera .it

mercoledì 8 settembre 2010

"Grazie al Porcellum è oligarchia cancelliamo questa aberrazione"

L'ex presidente della Consulta Gustavo Zagrebelsky spiega l'appello di LIbertà e Giustizia: serve un movimento trasversale. "Leggi simili esistono solo nelle dittature di partito. E infatti il presidente del Consiglio può promettere candidature in cambio della fedeltà al Pdl"

ROMA - Il calderoliano Porcellum "rovescia la democrazia in oligarchia". Dunque va messo da parte prima di un nuovo voto. "Basta una leggina fatta di due frasi: "È abrogato il Porcellum ed è riportato in vigore il Mattarellum"". Perché, ragiona l'ex presidente della Consulta Gustavo Zagrebelsky, altrimenti l'attuale legge elettorale continuerà a "ferire la Costituzione" e ad espropriare i cittadini del loro diritto di scegliere da chi essere rappresentati. Per salvare "quella piccola cosa che è la democrazia" si mobilita 1 l'associazione Libertà e Giustizia.
Ironizza Ellekappa, nella vignetta che campeggia sul sito: "Siamo seri, non si può andare a votare con una legge elettorale che grugnisce". Ci spiega il perché dell'iniziativa?

Non si è mai vista in democrazia una legge elettorale in cui gli elettori non possano scegliere i propri rappresentanti, ma siano semplicemente chiamati ad "abboccare" alle designazioni fatte dalle segreterie dei partiti. Leggi di questo genere esistono solo nelle dittature di partito. Se questa non è un'aberrazione, non so cos'altro potrebbe essere".

Una legge che delega alle segreterie dei partiti, a solo cinque uomini in Italia come dice Fini, la nomina di mille parlamentari, espropria i cittadini del diritto di indicare i propri rappresentanti?
"Certamente. Ma non solo. Rovescia la democrazia in oligarchia. Che cos'è l'oligarchia se non il regime in cui i pochi che stanno in alto chiamano a sé e cooptano i propri uomini di fiducia? La democrazia non richiederebbe che i rappresentanti in Parlamento siano invece uomini di fiducia dei cittadini?".

Ma quando la legge Calderoli fu votata si disse che serviva per evitare campagne elettorali costose e per bloccare le interferenze di lobby criminali sulla scelta di deputati e senatori. Questi argomenti le paiono validi?
"Sono funzionali a un sistema oligarchico, non democratico. Potrebbero essere presi sul serio se si potesse dimostrare che l'attuale illimitato potere delle segreterie dei partiti di scegliere i candidati sia stato usato per selezionare una classe dirigente di persone oneste e competenti, degne di ricoprire la funzione parlamentare. Non generalizziamo, ma possiamo dire che effettivamente sia accaduto così? Ovvio che i problemi esistono, ma devono essere risolti diversamente, per esempio stabilendo limiti rigorosi alle spese elettorali e regole di trasparenza sui finanziamenti. La penetrazione di interessi criminali nella politica, poi, può essere addirittura facilitata dalla gestione oligarchica delle candidature".

A questa legge si può imputare la "colpa" di aver acuito la distanza tra cittadini e politica e di aver favorito l'astensionismo?
"Sì. Una legge come quella attuale è la dimostrazione che la classe dirigente vuole proteggersi dall'ingresso sulla scena della politica della cosiddetta società civile. Chiariamoci il concetto. Società civile non sono i salotti, le lobby, i gruppi organizzati per interessi settoriali. La società civile è l'insieme dei gruppi, delle associazioni, di coloro che liberamente, come ad esempio nel grande mondo del volontariato, dedicano gratuitamente passione ed energie al bene comune. Costoro chiedono giustamente "rappresentanza", ma la legge attuale li allontana dalla presenza in politica".

In un meccanismo come quello inventato nel 2005 lei individua un vulnus costituzionale?
"Sì. Nel solo fatto che, come giustamente si dice, deputati e senatori siano designati dall'alto e non eletti dai cittadini, c'è una violazione della sovranità popolare (articolo 1 della Costituzione). In più, il sistema attuale fa dei parlamentari degli agenti dei capi di partito che li hanno messi in lista, e non i rappresentanti della nazione come dovrebbe essere, secondo l'articolo 67 della Costituzione. Infine, un Parlamento così fatto è totalmente privo di autonomia e di autorevolezza rispetto a coloro che ve li hanno messi. Ciò che è accaduto in questi giorni, quando il presidente del Consiglio promette candidature in cambio di adesioni al Pdl, non dimostra forse, nel modo più chiaro, che i posti in Parlamento sono considerati proprietà di chi comanda, il quale li può distribuire come vuole?".

Libertà e Giustizia si mobilita "per restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento". Com'è nata l'idea?
"È nata per tutte le ragioni dette finora. È una mobilitazione per la democrazia. La speranza è creare un movimento trasversale e corale tra tutti coloro che hanno a cuore questa piccola cosa che è la democrazia. Non abbiamo nessuna idea, né ci preoccupa averla, su chi potrebbe avvantaggiarsi e chi invece sarebbe danneggiato dall'abrogazione della legge elettorale vigente. In gioco c'è ben altro che il successo di questo o quel partito. C'è la difesa della democrazia".

Ogni volta che si ragiona di riforma del sistema elettorale si apre una contesa tra sostenitori di diverse soluzioni, quella tedesca, francese, spagnola o inglese. Un guazzabuglio dal quale non si esce mai. Lei cosa suggerirebbe per arrivare almeno a un compromesso decente?
"La situazione attuale è di emergenza. Giustizia e Libertà ha lanciato tempo fa questo slogan: "Mai più al voto con questa legge elettorale". Ogni altra soluzione sarebbe migliore. Tuttavia, se ciascuna forza politica interessata alla riforma elettorale si muoverà per conto proprio secondo la sua strategia politica, il risultato sarà inevitabilmente l'impasse, e ci terremo la legge che si dice di voler cambiare".

E invece c'è una via d'uscita?
"Il suggerimento minimalista è di rivolgersi indietro alla legge precedente, il cosiddetto Mattarellum. Era una legge criticabile, ma certamente rappresenterebbe oggi il meno peggio. Sarebbe già qualcosa di importante. Si trattava di un compromesso tra logica maggioritaria e logica proporzionalistica che potrebbe soddisfare, almeno parzialmente, tutti quanti. Poi, se i tempi lo consentiranno, si potrà lavorare fuori dell'emergenza, per un nuovo sistema elettorale. Per raggiungere questo risultato, al quale le Camere prima dello scioglimento dovrebbero dedicarsi, basterebbe una leggina fatta di due frasi: "È abrogato il Porcellum ed è riportato in vigore il Mattarellum"".

tratto da : La Repubblica.it

sabato 4 settembre 2010

Bersani alla festa Pd della cultura


Il segretario apre la kermesse nazionale in programma all’Aquila

FABIO IULIANO

L’AQUILA. Proiezioni, workshop, concerti e soprattutto dibattiti sulle politiche culturali all’Aquila, così come nel resto d’Italia. Tutto questo e molto altro sarà Festa democratica della cultura, la manifestazione nazionale, promossa dal Partito democratico.
La festa sarà in programma a Collemaggio da martedì 7 a domenica 12 settembre. La chiusura è infatti prevista in contemporanea con la Festa democratica nazionale di Torino, mentre sarà proprio il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ad aprire la kermesse nell’area multimediale allestita insieme agli altri stand sul piazzale antistante la basilica di Collemaggio. Un appuntamento, in programma martedì a partire dalle 20.30, a cui parteciperanno anche il responsabile della Cultura del Pd, Matteo Orfini, il segretario regionale, Silvio Paolucci, il segretario provinciale Michele Fina e il responsabile della festa, Fabio Ranieri. Nel presentare l’iniziativa, i vertici locali del partito hanno spiegato che la scelta del capoluogo abruzzese, colpito dal sisma del 6 aprile 2009, è stata fatta per tenere alta l’attenzione sulla città e sul dramma che tuttora stanno vivendo i suoi cittadini. Proprio in tal senso, Orfini ha annunciato la proposta di richiedere al ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, di devolvere la totalità dei fondi Arcus al recupero dei beni culturali nelle aree colpite dal terremoto. Si parlerà anche di questo mercoledì 8 settembre, nel corso del dibattito sulla ricostruzione democratica, con la presenza del commissario, Gianni Chiodi e del vicecomisssario, Massimo Cialente. Tanti gli artisti impegnati nel cartellone, tra cui Paolo Rossi, ospite della serata di apertura con la sua «Serata del disonore» e Sabina Guzzanti. L’attrice-regista, tornerà in città per una nuova proiezione del suo «Draquila» e la sua presenza fa già discutere. «Hanno invitato in città», ha tuonato il consigliere Comunale, Roberto Tinari (Dca), «l’autrice di quella specie di film che ha fatto fare una pessima figura a tutta l’Italia, nel quale, sfruttando la nostra tragedia, si è solo parlato male di chi ci ha davvero aiutato, e cioè il governo Berlusconi e la Protezione civile». Tra gli ospiti musicali anche gli Apres la Classe e Giuliano Palma, che si esibiranno nell’anfiteatro del Parco del Sole. In collaborazione con l’agenzia Contrasto verrà organizzato un laboratorio di fotografia, mentre con l’Accademia dell’Immagine dell’Aquila e con i registi, Paolo Virzì e Francesca Archibugi verrà allestito un laboratorio organizzato un laboratorio sul linguaggio audiovisuale. Infine, la scuola Holden di Alessandro Baricco curerà un laboratorio sulla scrittura autobiografica. «Si è pensato di affiancare questi tre laboratori multimediali», ha spiegato Orfini, «al programma canonico per permettere alle persone di questa terra di raccontare al meglio la propria esperienza, in una cornice che vedrà artisti da tutta la Penisola, mobilitarsi per la ripresa del capoluogo».

tratto da : Il Centro 04-09-10