Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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sabato 13 agosto 2011

Politica sotto l'ombrellone...ma non tanto!



Seconda metà del mese di agosto dedicata all’elaborazione e al confronto di idee nel circolo del partito democratico di Capistrello, un laboratorio open space, che attraverso incontri e riunioni ma anche con la creazione di gruppi specifici su social network, resterà aperto non solo agli iscritti ma a chiunque voglia fornire un contributo propositivo per rendere sempre più efficace ed efficiente il lavoro dell’amministrazione.
Riconfermato l’attuale vice sindaco del centro rovetano Alfio Di Battista alla guida del partito, il circolo si appresta a rinnovare l’esecutivo, ma, al di la degli organigrammi; "la priorità vera sarà stare sui problemi che giorno per giorno ci vengono rappresentati dai cittadini ai quali non sempre, in qualità di amministratori, riusciamo a fornire risposte celeri ed esaustive."
Questo quanto afferma Di Battista che a tal proposito delinea una scaletta dei temi intorno ai quali sviluppare il confronto sia dentro che fuori dal partito. "Viviamo una profonda crisi economico
finanziaria internazionale alla quale si affianca l’assoluta inconsistenza della nostra classe politica che non sa assolvere al ruolo di guida ed indirizzo, ma anzi, è essa stessa, motivo di ulteriore aggravio della crisi interna del nostro paese.
Subiamo le decisioni prese dai nostri partner europei, finalizzate a perseguire il pareggio del bilancio dello stato e in cambio ci viene dato un salvagente per mantenere a galla il prezzo dei BTP, titoli presenti nei portafogli di milioni di famiglie italiane.
Il governo deve trovare 25 miliardi di euro per rispondere al diktat dell’Europa e come al solito non brilla per fantasia.
Le soluzioni che aleggiano sanno di minestra riscaldata e pane raffermo, e come sempre, incideranno sulle fasce di popolazione che già hanno pagato e continuano a pagare questa crisi, ormai strutturale.
Se pensiamo che è allo studio un’addizionale speciale sull’ICI per la seconda casa, che il governo ritiene, possa ammorbidire la posizione dei comuni rispetto alla riduzione dei trasferimenti derivanti dallo stato, siamo ormai alla follia. Infatti solo dei folli possono pensare che gli amministratori dei comuni si rallegrino di poter sostituire i mancati introiti dei trasferimenti statali con un’addizionale speciale ICI.
C’è poi l’ipotesi di una "una tantum" ferragostana che potrebbe colpire i risparmi già sottoposti all’aumento del costo dei bolli sul dossier titoli oltre che ai pesanti ribassi dei corsi azionari. Questioni di questa complessità non possono trovare soluzione attraverso l’esasperante balletto di una politica dell’immagine rappresentativa di una realtà edulcorata che pullula di accattoni.
Per governare la complessità è necessario mettere a fattor comune i diversi punti di vista perché è dall’integrazione delle diversità di vedute che può nascere la comunione di intenti, l’individuazione di percorsi condivisi e la ricerca di strumenti che agevolino la partecipazione attiva dei cittadini chiamati a nuovi sacrifici.
ll circolo del partito democratico porterà all’attenzione dell’amministrazione, e proporrà, anche alle associazioni di categoria, a quelle di volontariato, culturali e sportive, così come già previsto nel programma elettorale, proposte inerenti l’adozione del bilancio partecipativo e del bilancio sociale, quali parti integranti degli strumenti di programmazione e rendicontazione di cui l’ente può dotarsi per rendere più accessibile, trasparente e valutabile il proprio operato in un contesto di legalità che vede come protagonisti attivi i cittadini al fianco degli amministratori. A tal proposito il PD proporrà una revisione dello statuto del comune concordando modi e forme anche con la minoranza.
L’esigenza della condivisione nelle scelte troverà ulteriori motivi di interesse nella misura in cui gli spazi tradizionali del confronto, come le riunioni e i dibattiti, saranno ampliati con l’impiego di mezzi e strumenti che favoriscono nuovi modelli di comunicazione per lo scambio di idee. E’ necessaria la realizzazione una piattaforma informatica che punti all’eccellenza e che, a partire dal sito web del comune per arrivare alle forme organizzate di social network più conosciute, sia all’altezza di rispondere alla domanda dei cittadini più giovani ottimizzando in tal senso la comunicazione sia in uscita che in entrata.
L’obiettivo è arrivare a forme di cittadinanza attiva, più responsabile e consapevole dell’importanza del ruolo del singolo individuo all’interno di una comunità che solo unita, riesce ad essere forza positiva verso il cambiamento.."

12.08.2011


lunedì 4 luglio 2011

Festa democratica della cultura 2011 – L’Aquila, 5-10 luglio, Parco del sole


Programma:

Martedì 5 luglio

Ore 19.30 - Inaugurazione nuova sede PD L’Aquila

Padiglione Cultura

Ore 20.30 - Presentazione ed apertura della Festa

Intervengono Matteo Orfini (Resp. Cultura PD), Silvio Paolucci ( Segr. PD

Abruzzo), Francesco Iritale ( Segr. PD L’Aquila), Fabio Ranieri (Resp. Festa

Cultura), Domenico Petrolo (Resp.Progetti Culturali PD)

Pierluigi BERSANI

Arena Centrale | ore 22.00

Bandabardò in concerto

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

Mercoledì 6 luglio

Padiglione Cultura

Ore 18.30 - NASCERE E RI/NASCERE NELLA BELLEZZ A

Incontro con IBU ROBIN LIM – Premio Alexander Langer 2006

Nell’ambito delle iniziative curate da Piazza d’Arti dell’Aquila, Circolo Arci

Querencia – Associazione Bibliobus L’Aquila

in collaborazione con: Fondazione Alexander Langer (Bz ) – Associazione Mila Donnambiente (Pe) -

Madrisane, Terrafelice (Vr) – Centro Antiviolenza L’Aquila – MISA A.P.S. Pescomaggiore

Introduce Simona Giannangeli. Saranno presenti: Tiziana Valpiana, Edvige

Ricci, Mariella Saquella

Ore 19.30 - La cultura forza dell’Italia

Incontro con Giovanna Melandri (Deputata PD), Emilia De Biasi

(Deputata PD), Roberto Ippolito (saggista)

Ore 20.30

La Ricostruzione dell’Aquila

Incontro con Massimo Cialente (Sindaco dell’Aquila), Pietro Di Stefano

( Ass. Comune dell’Aquila), Alfredo Moroni ( Ass. Comune dell’Aquila),

Stefania Pezzopane ( Ass. Comune dell’Aquila). Modera Giustino Parisse

(Caporedattore ilCentro L’Aquila)

Arena Centrale | ore 22.00

Rock made in AQ

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

Giovedì 7 luglio

Padiglione Cultura

Ore 19.00 - Aperitivo con Gianrico Carofiglio

con Fancesco Verducci (Viceresponsabile Vicario Dip.Cultura PD),

Roberto Ippolito (saggista)

Ore 20.30 - Presentazione del libro “L’Inizio del Buio” di Walter Veltroni

Alessadro Capponi (Gioranlista del “Corriere della Sera”)

intervista Walter Veltroni

Arena Centrale | ore 22.00

Orchestraccia in concerto

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

Venerdì 8 luglio

Padiglione Cultura

Ore 18.30 - Non solo case , apriamo i rubinetti alla cultura

Iniziativa a cura dei Giovani Democratici con Fausto Raciti (Segr.Nazionale Giovani Democratici)

Ore 21.00 - La cultura della prevenzione

Con Raffaele Bonanni (Segr. Nazionale CISL), Mario Gasbarri (Senatore PD), Giovanni Lolli (Deputato PD)

Arena Centrale | ore 22.00

Marlene Kuntz in concerto

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

Sabato 9 luglio

Padiglione Cultura

Ore 19.00 - Volti Parole di AA.VV. a cura di Antonio Cipriani

Presentazione del libro con Antonio Cipriani, Simona Iovane , Vincenzo Vita (Senatore PD)

Ore 20.30

Roberto Marino (Dirett. quotidiano ilCentro) intervista MASSIMO D’ALEMA

Arena Centrale

Dalla poesia di Fabrizio De Andrè al terremoto | ore 21.00

Musica e testi di F. De Andrè si uniscono al dialogo tra gli strumenti fondendosi con gli

scritti e le immagini nelle testimonianze del post terremoto.

Regia Giancarlo Gentilucci – Produzione Arti e Spettacolo – Icarus, L’Aquila

Omaggio a Rino Gaetano | ore 22.00

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

Domenica 10 luglio

Padiglione Cultura

Ore 19.00 - L’Aquila immota manet proiezione documentario

di Alessandro Galassi. Partecipa il Comitato 3.32

Ore 20.30 - Pane e Cultura

Intervengono M. Orfini (Resp. Dip. Cultura PD), F. Marini (Senatore PD), G. Epifani

Arena Centrale | ore 22.00

Habemus Papam | proiezione

Area Malacoda | ore 23.00 - Live Music e DJ Set

Area La caffetteria | ore 23.00 -Pineta ‘70 by Emiliano Paolucci

Discoteca | ore 23.30 -Fuori Orario Carosone DJ

WORKSHOP E LABORATORI / Scrittura / Audiovisivi (iscrizioni gratuite)

Marco Lazzarotto (Scuola Holden)

Forma breve: analisi delle modalità d’approccio alle forme brevi della narrazione

Martedì 5 luglio – 15.00 / 18.00

Mercoledì 6 luglio – 10.00 /13.00 e 15.00 / 18.00

Giovedì 7 luglio – 15.00 / 18.00

Cinema

Sabato 9 luglio – 11.30

Giuseppe Piccioni (regista e autore di, tra gli altri, “Il grande Blek”, “Fuori dal mondo”, “Luce dei miei occhi”, “Giulia non esce la sera”)

Fotografia

fotogiornalismo in collaborazione con Contrasto

Riccardo Venturi, Emiliano Mancuso

Venerdì 8 luglio – 15.00 / 18.00

Sabato 9 luglio – 10.00 / 13.00 e 14.00 / 17.00

Domenica 10 luglio – 15.00 / 18.00


domenica 3 luglio 2011

Il PD provinciale verso il congresso 2 le candidature




Ho proposto per l’elezione del nuovo Segretario provinciale del PD nella provincia de L’Aquila, il dott. Mario Mazzetti, medico e Sindaco di Carsoli, affiancato dal Vice Segretario provinciale Vicario, dott. Francesco Piacente, Assessore al Bilancio del Comune di Capistrello, affinché ci guidino nelle prossime difficili sfide che ci attendono.



La proposta - sottoscritta insieme al Vice Presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, e al Sindaco di Cerchio e Presidente del CAM, Gianfranco Tedeschi - e’ stata approvata all’unanimità da una affollata assemblea autoconvocata alla quale hanno partecipato Consiglieri regionali, provinciali, Sindaci, Amministratori, dirigenti dei circoli del PD della provincia aquilana che si e’ riunita ad Avezzano giovedì 30 giugno sera", questa la dichiarazione del sen. Luigi Lusi, abruzzese, vice Presidente della commissione Bilancio del Senato.


"Dopo 2 anni di inutile attesa perché questo Congresso provinciale si tenesse" prosegue il sen. Lusi "siamo orgogliosi di offrire ai cittadini e agli iscritti un’offerta di direzione politica di così alto livello.

Un affermato professionista e Sindaco insieme ad un giovane assessore comunale al bilancio: due persone serie ed equilibrate, capaci di guidare il PD provinciale nella sfida alla Destra al governo della provincia de L’Aquila, capaci di caricarsi sulle loro spalle la responsabilità, da condividere con i dirigenti locali del PD delle città de L’Aquila e Avezzano, delle importantissime sfide per le elezioni comunali del 2012 in quelle citta’."

"Al ticket approvato all’unanimità," precisa il sen. Lusi "con la regia del nuovo Segretario provinciale che verra’ eletto, in accordo con i proponenti, saranno affiancati altri importanti e autorevoli esponenti nel ruolo di vice segretari, nel rispetto del giusto principio di un’adeguata rappresentanza di tutti i territori e nel quadro di una ritrovata unita di tutto il PD provinciale. Completeranno il quadro, l’elezione del Presidente e dei vice Presidenti dell’Assemblea provinciale."


"Un particolare ringraziamento va al Segretario nazionale, Pier Luigi Bersani, al coordinatore nazionale della Segreteria, Maurizio Migliavacca, al responsabile all’organizzazione, Nico Stumpo, che hanno operato affinché il Congresso provinciale si tenesse prima possibile, per poter meglio affrontare le impegnative sfide che ci attendono.

La ricostruzione de L’Aquila e’ questione nazionale e non locale, di cui il governo centrale deve farsi carico vista la palese incapacità della Destra alla guida della Regione di fare la sua parte assumendosi le dovute responsabilità", ha continuato il sen. Lusi che ha sottolineato come "il confronto sulla proposta abbia visto la non rituale e autorevole partecipazione dei sen. Marini e Legnini." L’assemblea del 30 giugno ha fatto seguito ad un’altra affollatissima assemblea che si era tenuta il 22 giugno, sempre ad Avezzano, al termine della quale i 4 proponenti avevano ricevuto il mandato unanime di cercare un ticket unitario da proporre agli iscritti al PD della provincia de L’Aquila per il congresso provinciale in svolgimento.

Non si vedevamo da tempo assemblee così partecipate e così vissute. L’emozione era tanta dopo 2 anni di incredibili rinvii e la felicita’ per la proposta Mazzetti-Piacente, approvata all’unanimità l’altro ieri, era ai massimi livelli.

Tutti hanno tributato un non formale saluto e riconoscimento a Ilaria Cacciarelli che andrà a ricoprire il prestigioso incarico di Vice Segretario regionale del PD Abruzzo e, conseguentemente, non potrà essere candidata in questo Congresso.

Il termine per la presentazione delle candidature a Segretario provinciale scadevano sabato 2 luglio alle ore 20


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L’Aquila. Mario Mazzetti, sindaco di Carsoli, e Americo Di Benedetto, ex sindaco di Acciano, sono i due candidati alla carica di segretario provinciale del Partito democratico. Dopo l’annuncio diffuso dal senatore Luigi Lusi che parlava della candidatura di Mazzetti e del vice vicario Franscesco Piacente, assessore al Bilancio del comune di Capistrello, una costola del Pd ha deciso di staccarsi e di proporre la candidatura di Di Benedetto. “Dopo 2 anni di inutile attesa perché questo Congresso provinciale sitenesse”, ha precisato Lusi nella sua nota, “siamo orgogliosi di offrire aicittadini e agli iscritti un’offerta di direzione politica di cosìalto livello. Un affermato professionista e sindaco insieme ad ungiovane assessore comunale al bilancio: due persone serie edequilibrate, capaci di guidare il PD provinciale nella sfida alla destra al governo della provincia de L’Aquila, capaci di caricarsi sulle loro spalle la responsabilità, da condividere con i dirigenti locali del PD delle città de L’Aquila e Avezzano, delle importantissime sfide per le elezioni comunali del 2012 in quelle citta’. Al ticket approvato all’unanimità, con la regia del nuovo Segretario provinciale che verra’ eletto, in accordo con i proponenti, saranno affiancati altri importanti e autorevoli esponenti nel ruolo di vice segretari, nel rispetto del giusto principio di un’adeguata rappresentanza di tutti i territori e nel quadro di una ritrovata unita di tutto il PD provinciale. Completeranno il quadro, l’elezione del Presidente e dei vice Presidenti dell’Assemblea provinciale”. Le diatribe interne scatenate dalla nota di Lusi hanno portato poi Di Benedetto a precisare che: “con fatica e tante contraddizioni il PD aveva individuato nella persona di Mario Mazzetti una candidatura unitaria alla segreteria provinciale. Io, e con me tanti dirigenti, amministratori e militanti, abbiamo da subito accolto la proposta. Insieme questa mattina abbiamo incontrato Mario Mazzetti e condiviso linee programmatiche per il partito a partire dall’assoluta autonomia e libertà del segretario nelle scelte, compresa la formazione del gruppo dirigente. L’incontro è stato positivo e soddisfacente. Per contro, nel pomeriggio, è stato diramato un comunicato che richiamava un accordo che prevedeva un ticket “segretario e vice segretario aggiunto” dal sapore di un pacchetto preconfezionato mai condiviso e inaccettabile. Abbiamo atteso fino all’ ultimo l’ ovvia smentita di questo comunicato, mai pervenuta, e infine mi sono determinato a presentare la mia candidatura. Lavorerò per raccogliere il consenso di tutti per il bene del PD, progetto al quale in tanti affidano la speranza di una vera politica per il territorio provinciale”. La candidatura di Mazzetti a segretario provinciale del Pd è stata appoggiata anche dal vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico e il sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi. “Sosteniamo inoltre”, hanno aggiunto i due esponenti del Pd, “le scelte che con autorevolezza saprá condurre per la formazione degli organismi dirigenti. L’auspicio é che Mazzetti possa essere garante di un nuovo processo di crescita e di sviluppo del Partito democratico in questa provincia”.

Tratto da : marsicalve.it

venerdì 24 giugno 2011

I Comuni chiedono di stoppare il Dpcm sulle gestioni associate Sindaci contro alleanze obbligate

Fermare il Dpcm sulle gestioni associate obbligatorie per i Comuni fino a 5mila abitanti, e riaprire una discussione con i diretti interessati sulle modalità per attuare l'obbligo previsto dalla manovra estiva 2010.
È la reazione dei sindaci al decreto (anticipato sul Sole 24 Ore di ieri) che vorrebbe avviare associazioni «progressive» tra i piccoli Comuni, traducendo in pratica l'obbligo di unire le forze per gestire le funzioni fondamentali introdotto dal Dl 78/2010.
Il testo, in realtà, solleva più di un problema applicativo: le funzioni fondamentali da mettere in comune sono quelle elencate dalla legge delega sul federalismo fiscale, e riguardano amministrazione generale (nei limiti del 70% della spesa), polizia locale, istruzione pubblica, viabilità e trasporti, territorio e ambiente (tranne l'edilizia residenziale pubblica) e settore sociale. Secondo il testo, gli enti sotto i 5mila abitanti (3mila abitanti nei territori montani) dovrebbero gestire in forma associata almeno due funzioni dal 1° gennaio prossimo, almeno quattro dal 2013 e tutte e sei dal 2014. Il tutto senza specificare quali funzioni associare per prime, e secondo quali modalità, con il rischio di creare una geografia frastagliata di aggregazioni ad assetto variabile
sul territorio. La regola prevista dalla bozza di Dpcm, poi, contiene in sé lo strumento per aggirare lo scopo stesso della norma inserita in manovra, quello di «razionalizzare» le gestioni dei piccoli Comuni prevedendo aggregazioni di almeno 5mila abitanti: il limite demografico minimo, infatti, sarebbe pari al quadruplo degli abitanti nel Comune più piccolo, in modo che chi si allea con un mini-ente può fermarsi molto sotto la soglia dei 5mila.
Gli amministratori locali contestano in toto la norma, che dovrebbe essere presentata dal Governo (come informativa) nell'Unificata del 7 luglio, visto lo slittamento della riunione prevista ieri. «Chiediamo al Governo di non dare ulteriore corso al provvedimento - spiega Enrico Borghi, vicepresidente Anci con delega alla montagna - e di confrontarsi con noi, perché nel merito abbiamo una serie di rilievi da sollevare».
Sempre ieri, l'associazione dei Comuni è tornata a chiedere una nuova proroga (al 30 luglio) per il termine entro il quale approvare il bilancio preventivo (dopo l'ultima proroga la scadenza è ora fissata al 30 giugno). A motivare la nuova richiesta è la mancata pubblicazione dei decreti che sostituiscono gli ex trasferimenti erariali con le compartecipazioni e la perequazione. Si tratta di poste essenziali per i conti del 2011, rese urgenti anche dal calendario delle amministrazioni locali: entro giugno dovrebbero essere erogati ai sindaci i due terzi delle nuove spettanze (nel vecchio sistema giugno era il mese della seconda rata dei trasferimenti), per evitare di aprire un buco nella gestione di cassa dei sindaci.
Gianni Trovati

tratto da : Il Sole 24 Ore 24.06.2011

Passa da qui la strada per posti di lavoro stabili

L a conferenza nazionale per il lavoro del Pd della scorsa settimana ha confermato, pur tra le profonde diversità d'impostazione, una sostanziale convergenza tra maggioranza e opposizione su uno dei temi centrali del dibattito sulle riforme del lavoro. Entrambi gli schieramenti concordano come non sia sufficiente un semplice tratto di penna del legislatore per affrontare e risolvere un tema complesso come quello del precariato.

La soluzione – si legge infatti nel documento preparatorio della conferenza di Genova - non sta nel "contratto unico" di primo ingresso e cioè in velleitarie soluzioni dirigistiche tese ad appiattire in rigidi schemi legali il dinamismo e la multiforme realtà del lavoro. Fondamentali sono, piuttosto, le azioni tese ad assicurare un migliore e più efficace incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro. A partire dalla transizione dalla scuola al mercato del lavoro. Rendendo trasparenti e mobili le qualifiche.

Migliorando il riconoscimento, anche a fini curriculari, delle forme di apprendimento realizzate in ambiente lavorativo. Contrastando l'abuso dei tirocini formativi, che spesso vengono usati in alternativa a regolari rapporti di lavoro. Incentivando, con un adeguato orientamento e robusti servizi di placement nelle scuole e nelle Università, l'acquisizione di professionalità e competenze realmente spendibili sul mercato del lavoro, senza per questo rinunciare all'obiettivo di una formazione che educhi i giovani ad affrontare con consapevolezza e spirito critico la realtà che li circonda.

È in questo quadro che diventa irrinunciabile – come a più riprese sostenuto dal Governo e come ora ribadito dalla conferenza per il lavoro del Pd – un convinto e coraggioso rilancio del contratto di apprendistato per restituirlo alla sua vocazione originaria di veicolo di primo ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Sottraendolo, per un verso, all'utilizzo improprio che lo ha fatto non di rado diventare uno strumento per il mero abbattimento del costo del lavoro. Garantendo, per l'altro verso, l'effettività della sua componente formativa oggi riservata soltanto a un giovane apprendista su cinque.

Lungi dall'essere un semplice contratto di lavoro l'apprendistato può rappresentare, in effetti, un canale di incontro tra domanda e offerta di lavoro particolarmente efficace. Un apprendistato di qualità consente di superare la vecchia quanto artificiosa distinzione tra sapere e saper fare. Condizione questa imprescindibile per offrire ai nostri giovani robusti percorsi di apprendimento, come tali coerenti con i fabbisogni professionali e le esigenze del sistema produttivo.

A differenza del "contratto unico" di primo ingresso, che nella sostanza si traduce in un rapporto di lavoro temporaneo di durata triennale senza le tutele dell'articolo 18, il contratto di apprendistato si caratterizza per una maggiore qualità e per un più corretto equilibrio tra tutela del giovane lavoratore ed esigenze della impresa. Con questa forma di lavoro, infatti, la stabilità al termine dell'inserimento iniziale non è frutto di rigide imposizioni legislative, peraltro facilmente aggirabili dal datore di lavoro. Oltre ad accompagnare tutta la fase formativa dell'apprendista, la stabilizzazione diventa piuttosto una convenienza reciproca.

La formazione e le competenze acquisite nel percorso di apprendistato rappresentano infatti un valore aggiunto. Non solo per il singolo apprendista, che può acquisire in ambito lavorativo una qualifica professionale e persino un titolo di studio di livello universitario. Ma anche per la stessa impresa che investe in capitale umano accrescendo così la produttività e la qualità della forza lavoro di cui si avvale e avviando il necessario ricambio generazionale. Perché i giovani che entrano oggi in azienda in apprendistato saranno le "competenze" e le "professionalità" di cui l'impresa potrà avvalersi nel futuro.

Governo, Regioni e parti sociali sono chiamati a valutare un progetto di riforma dell'apprendistato che già oggi registra un'ampia e significativa convergenza. Non a caso lo schema di decreto legislativo approvato dal Governo lo scorso maggio dà piena attuazione alla delega del Governo Prodi frutto, a sua volta, del protocollo sul lavoro del luglio 2007. Sono passati quattro anni e l'obiettivo pare a portata di mano. Anche in questo caso, come per l'atteso avviso comune per l'esigibilità del contratto aziendale, occorre recuperare uno spirito condiviso e mettere l'interesse generale davanti a quello particolare. Ognuno faccia davvero la sua parte e non si sottragga alla quota di responsabilità che gli appartiene. Perché per il futuro dei nostri giovani - e delle imprese che li assumono scommettendo su di loro - non esistono scorciatoie.

tratto da: Il sole 24 ore 24.06.2011

mercoledì 22 giugno 2011

CAPISTRELLO: VICE SINDACO CONTRO POSTE ITALIANE, ''TROPPI DISSERVIZI''



CAPISTRELLO - "Una settimana da dimenticare per i cittadini di Capistrello (L'Aquila) alle prese con le inefficienze degli uffici postali".
Lo dice il vice sindaco del centro rovetano Alfio Di Battista che, in una nota, esorta Poste italiane a prestare una maggiore attenzione alle esigenze dell’utenza; non foss’altro "per pure ragioni di marketing, visto che Capistrello, rappresenta uno degli sportelli più importanti in termini di depositi della provincia dell’Aquila".
"Già nei mesi scorsi era accaduto che gli uffici periferici delle frazioni di Corcumello e Pescocanale rimanessero chiusi - aggiunge - suscitando le proteste dei residenti".
"Oggetto delle rimostranze - dice il vice sindaco - è la perdurante carenza di personale rispetto alle necessità della piazza che a tal proposito richiederebbe un più adeguato dimensionamento della struttura".
"La mia preoccupazione - conclude Di Battista - è resa ancor più palpabile dall’imminenza delle ferie estive che giustamente i dipendenti delle poste hanno diritto a fare, ma che potrebbero essere ulteriore motivo di diminuzione del personale in un periodo in cui il servizio andrebbe potenziato, sia per la presenza di concittadini che vivono fuori ma che tornano a trascorrere l’estate in paese, sia per la presenza di turisti che da qualche anno, per effetto dei convenienti prezzi degli immobili del centro storico, scelgono Capistrello per acquistare la seconda casa e trascorrere così tra i nostri boschi e le nostre valli le loro ferie".

18 Giugno 2011

domenica 5 giugno 2011

4 SI DEMOCRATICI



Si avvicinano le date del 12 e 13 giugno 2011, in cui i cittadini Italiani saranno chiamati a pronunciarsi in merito ai quattro quesiti referendari, ovvero :

a) referendum popolare n. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione;

b) referendum popolare n. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;

c) referendum popolare n. 3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;

d) referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.


Di fronte al clima di reticenza informativa e confusione, che sta contraddistinguendo i referendum, il circolo del PD di Capistrello invita tutti i cittadini ad andare a votare e votare SI a tutti e quattro i quesiti referendari.

Riteniamo infatti, nell’ovvietà dell’enunciazione, che beni come l’acqua ( quesiti n.1 e n.2 ) non possano essere privatizzati, ne essere imbrigliati nelle regole del mercato e della finanza;
mentre sul quesito n.3 riteniamo che la realizzazione di nuove centrali nucleari, aldilà dell’emotività innescata dall’incidente nucleare di Fukushima, sia ad oggi una scelta anacronistica ed economicamente insostenibile per un Paese come l’Italia – ritenendo invece strategico sia in termini economici che in termini occupazionale l’investimento sulla filiera dell’ energie rinnovabili;
sul quesito n.4, riteniamo che in una moderna e compiuta democrazia tutti i cittadini debbano essere uguali di fronte alla legge, aldilà del ruolo che ricoprono;

Per tali ragioni, invitiamo tutti i lavoratori e cittadini ad andare a votare il 12-13 giugno e votare SI a tutti e quattro i quesiti referendari.

Quesito n°1 e 2:
Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.

Quesito n°3:
Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.

Quesito n°4:
Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.

giovedì 2 giugno 2011

Aldo Moro statista degli anni settanta





In occasione della festa della Repubblica – a Capistrello presso la Biblioteca comunale si terrà un convegno sulla figura dell’on. Aldo Moro : partecipano il Sindaco di Capistrello; il prof. Claudio Vasale, docentedi Storia delle dottrine politiche Università LUMSA; il dr. Vladimiro Satta, documentarista della ex Commissione parlamentare bicamerale per le stragi. Il Convegno sarà un momento di riflessione su una stagione politica decisiva per la storia recente del Paese. Una stagione bianco e nero, dentro giochi di potere internazionali all’ombra della guerra fredda fra Urss e Usa.
L’esperimento politico tentato in Italia da Moro e Berlinguer- passato alla storia come compromesso storico, poteva rappresentare forse qualcosa di nuovo rispetto a quella che poi è stata la politica del Paese – le speranze per questo qualcosa di nuovo cessarono brutalmente il 16 marzo 1978 - l’assassinio dell’On. Moro proprio nel giorno del primo dibattito sulla fiducia al nuovo governo Andreotti IV archiviò definitivamente la cosiddetta alternativa democratica, lasciandoci il Paese che conosciamo.








venerdì 29 aprile 2011

La piccola valle dell' Italia che funziona

La più grande centrale solare pubblica L' apparato snello Totale dei dipendenti comunali: uno ogni 538 abitanti. A Milano sono uno ogni 74 Quel lago di luce Il primato europeo di una piccola valle

C' è un lago di luce, tra le valli padane. Nei giorni in cui l' Italia si spacca sul nucleare, emerge dal profondo Nord una comunità montana virtuosa che si è dotata della più grande centrale pubblica fotovoltaica d' Europa. La quale distribuisce elettricità gratis a tutti gli uffici municipali, le strade, i semafori, i pensionati, le scuole... Senza un centesimo di soldi statali. Siamo in Valle Sabbia, a nord-est di Brescia, lungo il fiume Chiese. Zona per secoli poverissima. Di emigrazione. Di parenti sparsi per l' Australia, la Merica, il Belgio, il Brasile... Di profumi forti come quello del Bagoss, il celeberrimo formaggio di Bagolino. Di infanzie passate nelle stalle o intorno al fuoco a cantare «baghècc». Di montanari cresciuti nel mito della Ferriera Italiana di Vobarno e delle acciaierie Falck, finite una quindicina di anni fa alla famiglia Chan di Hong Kong. Di fabbrichette nate dal contagio del virus dell' «imprenditorite». Valle di gente seria. Che aveva fatto della Comunità montana una cosa seria. Al punto che, quando esplose lo scandalo delle comunità montane a livello del mare e si pose il problema di cancellare le comunità pataccare proprio per salvare quelle vere e virtuose, uno degli esempi citati a modello era sempre questo: la Val Sabbia. Qui l' organismo altrove ridotto a un carrozzone ha messo insieme 25 comuni della valle più altri 16 che si sono aggregati. Qui la Secoval (società per i servizi comunali) frutto dell' alleanza è riuscita a strappare contratti altrimenti impensabili per la fornitura del gas e la rimozione dei rifiuti urbani pretendendo che i vincitori delle gare si accollassero il disturbo di servire anche le contrade che mai avrebbero servito perché poco remunerative. Qui sono stati raggruppati per risparmiare tutti i servizi Ici, Tarsu (smaltimento spazzatura), Tia (Tariffa di igiene ambientale). Qui c' è una banca dati che gestisce tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale così precisa e aggiornata da contenere le foto di ogni edificio e ogni cancello d' accesso, consentendo insieme la massima vigilanza contro l' abusivismo e la massima disponibilità nei confronti dei cittadini che via Internet possono fare gran parte delle pratiche senza doversi mettere in coda agli sportelli. Qui 15 dipendenti coprono il lavoro di una ragioneria unica, un ufficio tecnico unico, una segreteria unica. Totale dei dipendenti comunali: 297 per 41 comuni con 160.000 abitanti complessivi. Uno ogni 538 abitanti. Un settimo, dicono le carte, di quelli milanesi: uno ogni 74. Fatto sta che quando il governo Berlusconi ha deciso di sopprimere di fatto tutte le comunità montane, sia quelle «marine» sia quelle serie e funzionanti pur di non fare una scelta (questa sì, questa no) che sarebbe stata rognosa dal punto di vista clientelare, in Val Sabbia non si sono lagnati più di tanto. E dopo aver mandato un moccolo a chi non aveva capito niente del loro ruolo, si sono impuntati di sopravvivere a dispetto di Roma. Contando solo su 300 mila euro della regione Lombardia e sulle entrate derivanti dai risparmi fatti fare ai comuni consorziati. Ma veniamo alla centrale fotovoltaica. «Siamo partiti nel giugno dell' anno scorso», spiega il presidente della comunità montana Ermano Pasini, che è consigliere provinciale e sindaco di Provaglio dal 1985, quando aveva solo 21 anni, prima come democristiano, poi come pidiellino. «C' erano finanziamenti per le energie alternative di scadenza il 31 dicembre 2010. Una volta deciso, dovevamo fare in fretta. Tre mesi, tartassando gli uffici tutti i giorni, se ne sono andati per le autorizzazioni. A settembre, finalmente, siamo partiti: ci restavano 90 giorni». L' area giusta viene individuata in una valletta isolata in località Gusciana, sotto il monte Budellone nel comune di Paitone. Non si vede se non ci vai apposta e deve comunque esser risanata: ci sono infatti i ruderi un vecchio allevamento di tacchini. Tredici capannoni con i tetti di amianto. Tutta roba pericolosissima, da smaltire come rifiuti speciali in discariche speciali per un totale di 350 mila chili di materiale contaminato. Tre mesi per buttare via tutto, ripulire, risanare, costruire la centrale: da far tremare le vene ai polsi. Ma è lì che viene fuori uno dei rarissimi esempi virtuosi di questa Italia litigiosissima: tutte ma proprio tutte le decisioni da prendere passano all' unanimità sia nei comuni di destra, dove vota sì anche la sinistra, sia nei comuni di sinistra, dove vota sì anche la destra. Un piccolo miracolo. Vengono trovati i soldi: 23 milioni e mezzo di euro anticipati (mutuo ventennale) dalla Banca Cooperativa Valsabbina. Viene individuato chi può costruire l' impianto, il Consorzio Stabile Sardegna. Ai primi di settembre 2010 partono i lavori. Che vanno avanti senza un attimo di sosta col sole, la pioggia, il vento e la neve. «Non ce l' avremmo mai fatta, senza quegli operai, quei tecnici, quei manovali sardi. Erano un centinaio. Hanno lavorato come pazzi anche di notte, con i fari. Perfino la vigilia di Natale, hanno lavorato», spiega l' architetto Antonio Rubagotti, che ha firmato il progetto complessivo. «Demoliti i capannoni e portato via l' amianto, hanno posato 24.024 pannelli per un totale di 38.438 metri quadri. Tutti stesi seguendo il più possibile la conformazione del terreno, tra gli alberi, in modo da avere il minor impatto possibile dal punto di vista visivo. E posati con una inclinazione di 10 gradi rinunciando a quella ideale (oltre i 30) purché dessero meno nell' occhio. Certo, ci rimettiamo il 5 o 6% di resa. In compenso non è orrendo come certi impianti che si vedono in giro. A guardarlo da lontano sembra un lago...». Fatto sta che il 28 dicembre l' impianto era finito. Pronto per essere allacciato alla rete elettrica. E da allora fornisce energia per 7,8 milioni di kilowatt all' anno. Il che consente un ricavato annuale di circa 5 milioni di euro: «Uno e otto lo diamo alla banca per restituire il mutuo, uno e qualcosa se ne va per la gestione e l' assicurazione e due tornano ai comuni che non pagano più un centesimo per tutta l' illuminazione pubblica. Tutti soldi di risparmio sulla partita corrente. Quella che toglie il sonno ai sindaci», ride Ermano Pasini. «Abbiamo fatto o no un affarone?». Non basta. Oltre a fornire energia elettrica (è anzi previsto un aumento di 1 milione di kilowatt l' anno), la valletta risanata con la rimozione di quella montagna di amianto diventerà un Parco delle Energie Rinnovabili. Dove le scolaresche in visita potranno vedere anche una (piccola) pala eolica e, grazie a un vicino ruscello, un mulino ad acqua. E dove ogni metro di spazio libero ospiterà grandi siepi di lavanda profumata e distese di piante e di fiori che seguono l' andamento del sole, come appunto il girasole. E al primo che sparerà a zero su «tutte» le comunità montane (magari per salvare le province), quelli della Val Sabbia faranno, rispettosamente, un pernacchio.

di Gian Antonio Stella Stella Gian Antonio
tratto da : Corriere della Sera (28 aprile 2011)