Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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venerdì 31 dicembre 2010

il Lavoro Cambia la Sinistra No

La retorica che non difende la fabbrica

C' è nella sinistra italiana una radicata convinzione che lega lo stato di salute della nostra democrazia alla temperatura dei rapporti sindacali in Fiat. La spiegazione di questa tendenza affonda nella storia del movimento operaio italiano e nel suo dna torinese. Una storia che ha via via esaltato gli scioperi del marzo ' 43 come l' anticipazione della Resistenza, i moti di piazza Statuto come l' antipasto del ' 68 e, infine, la marcia dei Quarantamila come l' inizio della «normalizzazione capitalistica». In tutte e tre queste vicende gli storici di professione hanno già riconosciuto una sorta di ruolo anticipatore di Torino e degli avvenimenti svoltisi attorno alla Grande Fabbrica, ma da allora le discontinuità sono state tali e tante che voler prolungare la narrazione del Novecento, oltre i suoi limiti, sembra servire solo a rimettere in circolo ideologie fuori corso e a prolungare carriere politiche prematuramente interrottesi. È questa l' impressione che si ha leggendo le dichiarazioni degli esponenti di punta della Fiom e degli intellettuali che ne sostengono le tesi. Sergio Marchionne è stato associato persino a Benito Mussolini e l' accordo raggiunto tra la Fiat e le organizzazioni sindacali è considerato «un incubo autoritario», che pone fine addirittura «a un secolo di conquiste di civiltà». Ora, per carità, l' intesa realizzata su Mirafiori è sicuramente perfettibile e Marchionne non sarà Henry Ford. Da più parti, poi, si chiede alla Fiat di tradurre gli strappi in materia di relazioni industriali in nuovi modelli di vetture capaci di influenzare significativamente l' andamento del mercato dell' auto e dare così maggiore riprova delle qualità manageriali dell' amministratore delegato. Ma stiamo parlando di questioni che vanno affrontate sul terreno del negoziato e della dialettica politico-sindacale. Gli anatemi lasciano il tempo che trovano e servono solo a demonizzare l' avversario, non certo a costruire soluzioni alternative. La verità è che un pezzo importante della sinistra italiana fatica maledettamente a fare i conti con la società globale. Chiede che il lavoro torni al centro dell' agenda politica ma stenta a comporre una nuova mappa delle disuguaglianze, ha una conoscenza limitata della condizione lavorativa moderna e delle sue mille sfaccettature. Il suo resta un laburismo degli insider. Non è certamente un caso, infatti, la sottovalutazione che da anni la sinistra fa del caso Prato e più in generale della presenza cinese in Italia. Nella città toscana si scoprono a ritmo continuo laboratori clandestini in cui lavorano in condizioni di schiavitù cittadini asiatici che non sanno neppure di trovarsi a Prato. C' è stata una mobilitazione o anche solo un appello di intellettuali indignati? Non ce n' è traccia, tutto è stato lasciato alla destra che ha conquistato alla grande il Comune. L' intellighenzia di sinistra vuole davvero ridare centralità al lavoro debole? E allora perché non interrogarsi (e indignarsi) sulla condizione di qualche milione di partite Iva costretto a vivere sul mercato in regime di mono-committenza, senza tutele e con il rischio di avere a fine carriera (si fa per dire) una pensione da fame? Anche in questo caso si tratta evidentemente di lavoratori considerati di serie B e quindi non degni di attenzioni e appelli. Meglio lasciarli alla destra. Se non si possiede una mappa aggiornata del lavoro si finisce anche per discriminare (intellettualmente, per carità) tra alimentaristi e metalmeccanici. Perché le deroghe e le flessibilità ampiamente negoziate per i primi, diventano un viatico al fascismo se applicate ai secondi? E perché i lavoratori siderurgici garantiscono alle loro controparti il massimo utilizzo degli impianti e la massima flessibilità senza che nessuno li avverta di preparare così il tramonto della democrazia repubblicana? Un mese fa, non un secolo fa, i lavoratori della ceramica hanno sottoscritto un' intesa che permette alle imprese di modulare l' orario settimanale in presenza di esigenze produttive temporanee, tecnologiche e organizzative. Non si sono resi conto i sindacalisti della Cgil, che pure hanno firmato l' intesa, che stavano demolendo «un secolo di conquiste di civiltà»? Infine i chimici, categoria che Sergio Cofferati conosce benissimo per averne orientato negli Anni 80 la cultura contrattuale in chiave pragmatica in competizione intellettuale con i metalmeccanici torinesi di allora. Ebbene le aziende chimiche possono spalmare i turni su 4, 5 o 6 giorni con orari più o meno elevati a seconda delle necessità produttive. E anche in questo caso a nessuno è venuto in mente un paragone con la temperie che rese possibile il delitto Matteotti. Al di là delle polemiche cercare di ri-comporre una mappa aggiornata delle disuguaglianze e delle soluzioni contrattuali non ha la finalità di contrapporre lavoratori a lavoratori. Serve solo a dimostrare come l' ideologia ai tempi della concorrenza globale non aiuti e rischi di assomigliare alla retorica dell' ovvio. Serve anche a sostenere che non esiste in linea di principio negoziato o accordo che un sindacato non possa sottoscrivere. Pessime intese si sono rivelate nel tempo dei buoni compromessi e viceversa. Dipende di volta in volta dai rapporti di forza, dai temi in discussione e soprattutto dalle alternative che si hanno a disposizione. La società globale - e non Marchionne - obbliga tutti a essere pragmatici e a stilare un alfabeto dei diritti e delle tutele diverso da quello del passato. Si tratta di provarci.

Di Vico Dario

lunedì 27 dicembre 2010



Il Partito Democratico augura
Buone Feste

a tutti i cittadini di Capistrello

In occasione degli auguri di buone feste, ricordiamo che c’è tempo fino alla fine dell’anno per iscriversi o rinnovare la tessera del Partito Democratico

Per farlo puoi contattare il segretario del
Circolo di Capistrello Alfio Di Battista

venerdì 17 dicembre 2010

In Abruzzo minore riduzione dei fondi Fas



L'Aquila – La Regione avrà un restringimento dei fondi Fas da parte del Governo rispetto alle altre regioni italiane. La riduzione dei trasferimenti appartenenti per la programmazione del Fas sarà per la nostra regione del 10 per cento. Le altre regioni subiranno un'ulteriore decurtazione del 5% che invece non interesserà l'Abruzzo al quale l’ esecutivo lascerà circa 40 milioni di euro in più.È quanto ha stabilito ieri la Conferenza delle regioni riunita presso la sede di Cinsedo, a Roma, cui ha partecipato l'assessore al Bilancio Carlo Masci. La Conferenza, esaminando la proposta di taglio del Governo, ha tenuto conto delle specificità dell'Abruzzo e della sua necessità di portare avanti una politica di rilancio economico e delle infrastrutture."Questa decisione - ha commentato il presidente Gianni Chiodi - è il frutto di un intenso lavoro portato avanti ad ogni livello, nelle ultime settimane, da parte dei tecnici della Presidenza che, nel corso di riunioni al Ministero per lo Sviluppo economico, hanno sollevato e motivato il problema chiedendo di non gravare eccessivamente sull'Abruzzo per poter creare migliori e durature condizioni di sviluppo e di rilancio di un'economia già fortemente penalizzata". Sull'Abruzzo dunque, graverà in maniera meno onerosa il taglio che il Governo ha chiesto alle Regioni sulle proprie quote di dotazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate destinati a cofinanziare programmi di opere pubbliche e infrastrutture. Il Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), infatti, è lo strumento di finanziamento del governo italiano per le aree sottoutilizzate del paese. Esso raccoglie risorse nazionali aggiuntive, da sommarsi a quelle ordinarie e a quelle comunitarie e nazionali. 17.12.10
tratto da : terremarsicane.it

La scuola dei Giovani Democratici del PD a L’Aquila "La classe non è acqua”


PROGRAMMA:


Giovedì 16 dicembre:

17,00 Teatro ridotto L’Aquila Saluti: Stefano Albano (Segretario Provinciale Gd Aquila)Marco Rapino (Segretario Regionale Gd Abruzzo)Introduzione scuolaFausto Raciti (Segretario Nazionale Giovani Democratici)


18,00 Teatro Ridotto L’AquilaCondannati a vivere nel torto
Massimo D'Alema (Presidente FEPS)Antonio Pennacchi (scrittore)inervistati da:Antonio Polito (direttore de "Il Riformista")


Venerdì 17 dicembre: Classi Parlare di classi sembra un esercizio da antiquari. Anche perché si potrebbe dire che, parafrasando Marx, le questioni sovrastrutturali sembrano determinare quelle strutturali. Eppure il vento soffia ancora, il vento delle diseguaglianze e dell’ingiustizia. E se finora poteva sembrare questione solo di etica, la crisi finanziaria del 2008 ha dimostrato che la diseguaglianza sociale mina anche l’efficienza del nostro sistema economico. Le trasformazioni della produzione capitalistica hanno modificato profondamente non solo l’oggetto della produzione ma le forme stesse. Il sapere sembra essere un nuovo fattore della produzione, difficilmente monetizzabile ma soprattutto impossibile da torcere ai fini della speculazione finanziaria.


10,00 - 11.00 Teatro Duca Degli Abruzzi - Ricchezza e povertà: la crisi e la redistribuzione della ricchezza Vincenzo Visco (Fondazione N.E.N.S - Università di Roma La Sapienza)


11,30 – 13.00 Hotel Duca Degli Abruzzi - Fabbrica Italia, lavoro polacco?Fausto Durante (FIOM) Marco Bentivogli (Segretario nazionale FIM-CISL) Matteo Orfini (Segreteria nazionale Pd)modera:Manuele Bonaccorsi (Left)15,00 – 17,00 Teatro Duca Degli AbruzziComposizioni di classe, rappresentanza d’interessi e libertà del lavoro. Gigi Roggero (Università di Bologna)


17,30 19,00 Teatro Duca Degli Abruzzi - Giovani disposti a cosa? Ilaria Lani (CGIL)Francesco Lauria (CISL)S


Sabato 18 dicembre: Stati/finanza Il sistema istituzionale occidentale sembra un sistema senza potere. Lo stato è malato, il potere sovranazionale sembra come la favola di Babbo Natale, esiste per chi ci crede. Come interagisce la finanza con gli stati e con gli equilibri tra potenze? Che ruolo giocano gli hedge found? Qual'è la mappa, dopo la crisi del 2008, dei rapporti di potenza? E l'Italia ha qualche speranza di giocare un ruolo fuori dal contesto europeo?


10,00 – 12,00 Teatro Duca Degli Abruzzi - 30 anni e non capirli. Finanza e lavoro dopo la crisiMario Pianta (Università di Urbino)


15,00 – 17,00 Teatro Duca Degli Abruzzi - Poveri e neanche belli. La ricchezza diseguale.Maurizio Franzini (Università di Roma “La Sapienza”)


17,30 – 18,30 Teatro Duca Degli Abruzzi - Acqua privata e trasporto pubblico - reti e servizi tra pubblico e privatoRonny Mazzocchi e Massimo D’Antoni (Università di Siena)


18,00 - 20,00 Hotel Duca Degli Abruzzi - L’Italia del potere e dei poteri, licenziare i padroni?Angelo Rovati e Massimo Mucchettimodera: Paolo Possamai (direttore Il Piccolo)


Domenica 19 dicembre : Il potere della conoscenza Se dovessimo mettere su una bilancia il potere della finanza e quello del lavoro, oggi la bilancia penderebbe in favore della prima. Ma non è un destino. Quali sono i nuovi fattori di ricchezza delle nazioni? E' possibile conciliarli con un ideale di sviluppo umano che metta al centro la persona? E' possibile restituire valore alla produzione e alla democrazia togliendone alla finanza e alla rendita?


9.00 - 11.00 Hotel Duca degli Abruzzi -Il sapere come ricchezza delle nazioni Andrea Ranieri (Assessore Comune Genova)Walter Tocci (Deputato PD)


11.30 - 13.30 - Chiusura ScuolaFausto Raciti (Segretario Giovani Democratici)Rosy Bindi (Presidente Partito Democratico)Susanna Camusso (Segretario Generale CGIL)




mercoledì 15 dicembre 2010

Di Pangrazio: Incontro dibattito sulle prospettive di sviluppo sostenibile nella Marsica



Avezzano. Giovedì 16 dicembre, alle ore 18:30, presso la sala del ristorante Fonte Rio, si terrà un dibattito sul tema: “Avezzano città territorio, proposta per un programma di sviluppo compatibile con il territorio Marsicano”. L’incontro è organizzato dal gruppo del Partito Democratico del Comune di Avezzano ed aperto a tutti gli iscritti e simpatizzanti. La relazione introduttiva è affidata a Franco Colaprete del Coordinamento del circolo del Pd locale. Interverranno, tra gli altri, i Consiglieri Comunali Fabrizio Amatilli, Giovanni Chicarella e Carlo Tinarelli.Le conclusioni sono affidate al capogruppo Giuseppe Di Pangrazio.



giovedì 9 dicembre 2010

Con l’Italia che vuole cambiare: 11 dicembre manifestazione a Roma. La mobilitazione dall’Abruzzo.



Il Partito Democratico d’Abruzzo si mobilita per la Manifestazione nazionale Pd ”Con l’Italia che vuole cambiare”, Roma 11 dicembre 2010.
Per info. e prenotazioni contattare il segretario del circolo di Capistrello
Alfio Di Battista 335.8759861
oppure : Piera Colabianchi 348.0436659
partenza da Avezzano h 10 davanti l’Istituto Magistrale di Avezzano



Pd responsabile ma governo inadeguato
Il Pd presenta la relazione di minoranza sulla Legge di stabilità. Lusi: "Documento inadeguato alle aspettative e alle necessità del tessuto sociale".

di Luigi Lusi, pubblicato il 7 dicembre 2010

"La legge di stabilità per l'anno 2011 è un documento del tutto inadeguato non solo in relazione alle aspettative e alle necessità del tessuto sociale e produttivo del Paese, ma anche con riguardo agli obiettivi delle nuove regole di governance economiche e finanziarie che si stanno discutendo sia in sede europea che nelle più importanti sedi istituzionali internazionali". Lo ha sostenuto il senatore del Pd e relatore di minoranza della legge di stabilità Luigi Lusi, illustrando la sua relazione nel dibattito in corso al Senato."Ciò che più preoccupa - ha affermato Lusi - è che il Paese, bloccato dall’immobilismo e dalla crisi della maggioranza, rischia non solo di perdere il treno della ripesa economica, ma di non adempiere adeguatamente agli importanti impegni assunti o che dovranno essere assunti da qui ai primi mesi del prossimo anno"."Questa legge non delinea alcun obiettivo, né per il prossimo anno, né per quelli successivi, sul terreno non più rinviabile della ripresa economica e sul controllo degli andamenti della finanza pubblica. E, soprattutto, non prospetta interventi volti a favorire il recupero di capacità competitive del Paese attraverso un netto accrescimento della produttività totale dei fattori. Nel frattempo, il Paese sta pericolosamente regredendo non solo nei fondamentali macroeconomici, di finanza pubblica e di competitività, ma soprattutto inizia a registrare gravi e preoccupanti fenomeni di disgregazione sociale, territoriale ed ambientale, ad un livello mai raggiunto in passato"."Ci siamo confrontati con un Governo imbarazzato, la cui unica attitudine è stata non guardare, non sentire, non vedere. Abbiamo visto una ex maggioranza caotica e rinunciataria. Tutto ciò, però, non sarebbe stato possibile, non sarebbe potuto accadere se alle spalle non ci fosse stato un comportamento incredibile dell'Esecutivo"."II PD, pur limitando il numero degli emendamenti (17 su 309 complessivi) nel pieno rispetto dell'accordo intercorso ad altissimo livello istituzionale, ha avanzato proposte serie come quella, per esempio, per sostenere i carichi familiari, proponendo misure, come quella del Forum delle Associazioni delle famiglie per la riforma della tassazione dei nuclei familiari, prospettando l'individuazione di una no tax area. O abbiamo proposto di cominciare ad alleggerire l'IRAP sul costo del lavoro. Ma il Governo non ha risposto su nulla"."Il PD ha consentito che questo provvedimento venisse approvato in tempi brevi per dare sicurezza ai mercati, ai nostri conti, per dare sicurezza al nostro Paese in Europa. Il governo poteva accettare di migliorarla, ma ha avuto paura della terza lettura della Camera dei deputati, di quel luogo che la maggioranza residua chiama "condominio" che da mesi non riesce a governare".

martedì 7 dicembre 2010

Franco Marini a Capistrello per “Una svolta per l’Abruzzo”



Assemblea del PD molto affollata sabato scorso 4 dicembre a Capistrello, almeno duecento persone hanno partecipato al dibattito promosso dal Pd dal titolo “Una svolta per l’Abruzzo” molti dei presenti sono rimasti in piedi dall’inizio alla fine delle tre ore dense e ricche di contenuti. Ospite d’eccezione dell’evento il Presidente emerito del Senato della Repubblica On. Sen. Franco Marini che dopo aver ascoltato con interesse i vari interventi che si sono susseguiti ha tratto le conclusioni offrendo diversi spunti di riflessione sia per il dibattito interno al partito, raccomandando unità e coesione, sia per ciò che riguarda la crisi che in questo momento sta vivendo il governo nella prospettiva del voto di fiducia del prossimo 14 dicembre. Dopo la relazione del segretario del locale circolo del PD Alfio Di Battista si sono alternati amministratori, sindacalisti, iscritti e cittadini che hanno posto diverse questioni che testimoniano quanto sia importante focalizzare l’attenzione sui problemi concreti da parte della politica, troppo spesso risucchiata da beghe interne che i cittadini faticano a comprendere. Sono state affrontate le problematiche legate alla crisi occupazionale che secondo Augusto Bisegna, componente della segreteria nazionale della FIM Cisl giovani, va messa al primo punto dell’agenda politica prestando attenzione ai reali problemi delle aziende rispetto al mondo bancario e del credito in generale. Sulla buona pratica amministrativa si sono soffermate le riflessioni dell’assessore al bilancio del comune di Capistrello Francesco Piacente che sono il miglior viatico per una sana gestione del territorio. Enfasi sui problemi del mondo giovanile è stata posta da Elisa Di Giacomo, componente della direzione regionale dei giovani del PD e da Alice Campoli, iscritta del circolo di Capistrello. Presenti tra gli altri il consigliere regionale del Pd Giuseppe Di Pangrazio, il responsabile della segreteria regionale pd, Andrea Catena e la candidata alla segreteria provinciale del PD, Ilaria Cacciarelli che è tornata sulla questione del congresso rivendicando l’ottimo lavoro svolto dai suoi sostenitori e la necessità del ricambio della classe dirigente. Anche il sindaco di Capistrello Antonino Lusi, non ha fatto mancare il proprio contributo sottolineando che lo spirito che anima la sua amministrazione - composta da una maggioranza consiliare di 11 consiglieri del PD su 12 e da una giunta monocolore PD – è che quando si varca la porta del municipio non esistono più le tessere ma solo cittadini che vanno ascoltati, e problemi da risolvere. La manifestazione di Capistrello ha dimostrato che quando la politica fa il proprio mestiere, la gente accorre ad ascoltare perché ha voglia di partecipare e di esprimere la propria opinione.

tratto da :
marsicanews.it 06-12-10

domenica 5 dicembre 2010

Scontro nel Pd provinciale Il richiamo di Marini «Unità, basta polemiche» Il senatore incontra iscritti, amministratori e sindacalisti



CAPISTRELLO.
«Si è andati oltre con le polemiche, ma preferisco non entrare nel merito della questione. La provincia dell’Aquila, dopo tutte le difficoltà degli ultimi anni, ha bisogno di un congresso unitario e di un Pd unito». Questo il «richiamo» del presidente emerito del Senato, Franco Marini, dopo la disputa nel partito che ha portato all’annullamento del congresso provinciale per la scelta del nuovo segretario. Un «richiamo» arrivato a margine dell’assemblea «Una svolta per l’Abruzzo e per Capistrello» organizzata dal circolo cittadino del Pd nella biblioteca comunale. Tra gli ospiti dell’incontro anche Ilaria Cacciarelli, rivale del segretario uscente Michele Fina, che durante il suo intervento non ha tralasciato la questione: «Il provinciale ha creato inagibilità democratica. Si deve rifare il congresso». Poi la stoccata a Fina. «Chi è autore del rinvio del congresso non può farne parte». Infine la richiesta: «Si commissari il Pd provinciale». Nel dibattito sono intervenuti anche il coordinatore regionale del partito, Andrea Catena, e il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio. Entrambi hanno ribadito la necessità di coesione per la rappresentanza provinciale e per gli elettori. Ma l’incontro è stato anche occasione per gli amministratori di portare all’attenzione di Marini alcuni problemi del comprensorio. Il sindaco Antonino Lusi e il suo vice Alfio Di Battista hanno moderato gli interventi di sindacalisti, iscritti e cittadini che hanno voluto esporre problematiche e meriti della zona. «Un’occasione di crescita per il partito e per i suoi elettori», ha commentato Marini.

tratto da : Il Centro.it 05.12.10

giovedì 2 dicembre 2010

La decisione dei garanti nazionali sul congresso provinciale PD dell'Aquila



L'Aquila. La Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico ha reso giustizia a quanti si sono impegnati seriamente e nel rispetto delle regole: infatti la stessa commissione – rilevando le “violazioni statutarie e regolamentari da parte di diversi organismi, con decisioni talora in contrasto tra loro, non sanabili a posteriori e che hanno creato grave disorientamento tra gli iscritti” - ha annullato “tutte le procedure poste in atto per lo svolgimento” del congresso provinciale dell’Aquila e ha invitato la struttura regionale “ad assumere, in accordo con l’organizzazione nazionale tutte le iniziative necessarie per la corretta riconvocazione del congresso”. Ora il Partito Democratico può riprendere un sereno percorso di dialogo e di rinnovata credibilità. Tutti i tesserati e i militanti possono continuare a dare il proprio contributo per la crescita del partito e per rinnovare il confronto politico sulla base dei bisogni reali del Paese.
in foto Ilaria Cacciarelli

mercoledì 1 dicembre 2010

Si riapre il tesseramento del Pd

L’AQUILA. Il dilaniato Partito democratico in provincia dell’Aquila dovrà aspettare il 2011 per il nuovo congresso provinciale. Nel frattempo tutte le procedure adottate finora sono da ritenersi nulle «a causa di gravi violazioni». È quanto stabilito dalla Commissione nazionale di garanzia chiamata a dare risposte dopo la disputa fra le due fazioni del partito in provincia dell’Aquila (esplosa dopo l’aumento dei tesserati). La risposta è arrivata ieri a firma di Luigi Berlinguer, presidente della Commissione nazionale che in queste ultime settimane ha ascoltato una ventina di esponenti nazionali, regionali e provinciali. La commissione, come riportato nella delibera, ha appurato che, come risulta dalla cospicua documentazione agli atti, lo svolgimento del congresso dell’unione provinciale Pd dell’Aquila è stato alterato da violazioni statutarie e regolamentari da parte di diversi organismi con decisioni talora in contrasto tra loro non sanabili a posteriori e che hanno creato grave disorientamento fra gli iscritti. La commissione ha quindi deliberato all’unanimità di ritenere nulle tutte le procedure finora poste in atto per lo svolgimento del congresso provinciale del Pd in provincia dell’Aquila e ha invitato l’unione regionale del Pd Abruzzo ad assumere in accordo con l’organizzazione nazionale tutte le iniziative necessarie per la corretta riconvocazione del congresso stesso. Bisognerà attendere il 2011 per conoscere il nuovo segretario provinciale del Pd e nel frattempo si potrà procedere con nuovi tesseramenti. Non è esclusa la nomina di un commissario. Appare ormai insanabile la rottura in un Pd alla ricerca del rilancio dopo l’emorragia di voti delle ultime Provinciali. La sfida e le polemiche riguardano principalmente il segretario uscente Michele Fina, 32 anni, di Luco dei Marsi, e Ilaria Cacciarelli, stessa età, di Avezzano. Il primo cerca la riconferma con la lista «Per un partito libero», la Cacciarelli è pronta a scalzarlo a capo dello schieramento «Progettare il futuro insieme». Con Fina c’è una folta cordata di esponenti del partito vicini al segretario nazionale Bersani: il deputato Giovanni Lolli, il sindaco dell Aquila, Massimo Cialente, l’assessore comunale Stefania Pezzopane. L’uomo forte a sostegno della Cacciarelli è il senatore Luigi Lusi. Ma con lei anche il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio e il sulmonese Bruno Di Masci.
ROBERTO RASCHIATORE
tratto da : Il Centro 02.12.10
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