Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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mercoledì 30 marzo 2011

Napolitano: 'Guaio Italia e' guerriglia quotidiana'



ROMA - Il vero problema dell'Italia è l'attitudine della politica a dividersi, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell'intervista pubblica alla New York University, in occasione del conferimento di una medaglia d'onore alla sua persona. Presidente,gli hanno chiesto, l'Italia vive un momento storico difficile, delicato, tra l'altro con un presidente del consiglio sotto processo. Che ne pensa? "Confermo che quello attuale - ha risposto - non è un momento facile per l'Italia e per il lavoro di un presidente della Repubblica. Io non faccio commenti su nessuna personalità politica italiana. Parlo più in generale e dico che il più grande problema della politica italiana è l'iper-partigianeria che produce una guerrigia quotidiana, rende impossibile il dialogo e il confronto, determina una delegittimzione reciproca dei competitori politici. Una situazione in cui nessuno ascolta l'altro crea un rischio di gravi divisioni e di forte indebolimento del Paese". "Il funzionamento della democrazia - ha concluso - richiede un governo forte e stabile, ma anche una opposizione forte. Io non ci posso fare nulla se a volte l'opposizione non è abbastanza forte


tratto da : Ansa.it 30.03.11

giovedì 24 marzo 2011

Encomio di Napolitano al film della Martini

di Luca Sabatini
CAPISTRELLO. Si chiama «La storia... sono loro» il film documentario didattico per celebrare l'Unità d'Italia. Scrittura e regia dell'opera portano la firma di Tiziana Martini, giovane sceneggiatrice di Capistrello.
La pellicola prodotta da «Idea Cinema» e patrocinata da Agiscuola e Camera dei Deputati, è la presa diretta dei laboratori che due maestre della scuola elementare Corrado Corradi di Roma hanno adibito per insegnare la storia dell'Italia unita e dei suoi protagonisti ai bambini di quarta elementare. «I bambini disegneranno, canteranno e scriveranno le gesta di Mazzini, Garibaldi e Cavour. Si porranno delle domande e indagheranno le risposte» ha spiegato la Martini. Da qui il titolo «La storia... sono loro». Il 17 marzo scorso, nell'agenda delle celebrazioni per il 150esimo dell'unità nazionale, il docufilm è stato proiettato in anteprima presso il cinema Farnese Persol di Roma. L'iniziativa ha raccolto il plauso del presidente Giorgio Napolitano, che ha definito l'opera «un encomiabile progetto didattico» e ha omaggiato la giovane regista e la società di produzione cinematografica con due lettere di encomio. Presto «La storia... sono loro» arriverà nella Marsica, con un programma di proiezioni nelle scuole elementari di Avezzano e dintorni.

tratto da : Il Centro.it 23.03.2011

vedi : il backstage del film clicca quì

martedì 22 marzo 2011

Il bilancio preventivo in consiglio il 30 marzo

CAPISTRELLO. Il bilancio 2011 e pluriennale 2011-2013 saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio comunale il 30 marzo. «Con il bilancio preventivo 2011», ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Piacente, «abbiamo voluto fissare punti importanti del nostro programma, secondo le parole d’ordine risanamento, efficienza e sviluppo».
Il Comune, dopo aver ottenuto lo scorso dicembre l’approvazione del bilancio per l’esercizio 2009, è alle prese con la procedura di risanamento che per 5 anni vincola l’amministrazione a prescrizioni ministeriali.
A causa delle quali «non abbiamo avuto molta possibilità di scelta», ha aggiunto l’assessore, «in particolare sui tributi locali, che siamo obbligati a mantenere al massimo livello ancora per 5 anni. Abbiamo voluto invece concentrare le risorse su un risanamento reale delle finanze comunali individuando fondi per il pagamento dei vecchi debiti.
Per quanto riguarda il dissesto finanziario, invece, il ministero dell’Interno ha concesso ai commissari liquidatori dell’Organo straordinario di liquidazione una proroga di 90 giorni per stabilire l’ammontare dei debiti.

tratto da : Il Centro.it 22.03.2011

Tagliacozzo - lista tutta rosa per le comunali



TAGLIACOZZO. Sarà una poltrona per otto quella che si contenderanno i candidati sindaci alle prossime elezioni comunali di maggio. Ma tra tutte le agguerrite compagini irrompe per singolarità il popolo rosa. Infatti è scesa in campo, e sembra intenzionata ad andare fino in fondo, una lista di 13 donne, sindaco compreso, guidata da Rita Tabacco e Giannina Appodia. È questa la novità dell’ultima ora nello scenario politico cittadino, una realtà che sembra riscuotere nell’opinione pubblica, non solo femminile, un buon consenso. A vedersela con il sindaco in gonnella sembra ci siano, per ora, altri sette candidati, alcuni dei quali già scesi in campo in modo ufficiale. Tra questi Bruno Rossi, che è alla guida della lista del Partito democratico, già al lavoro con la scelta dei dodici candidati consiglieri e che avrebbe incassato anche il sostegno del Sel di Vincenzo Montelisciani. Ci sarebbe, però, un significativo gruppo di dissidenti che ruotano sia attorno a Franco Di Giannantonio, sia vicino al gruppo dei Red di Remo Pascucci. Dissidenti che non avrebbero digerito la candidatura caldeggiata dal segretario cittadino Roberto Giovagnorio approvata a maggioranza, ma neanche i tempi e le modalità. Un’obiezione però tardiva, che non sarebbe stata espressa con convinzione durante l’assemblea, ma solo successivamente. Un gruppo, queLlo dissidente che però avrebbe già avuto contatti con la compagine della “Parigina”, orientata al centrodestra e aperta a ipotetiche alleanze. Quest’ultimo gruppo ha costituito uno staff composto da Maurizio di Marco Testa, Gabriele Venturini, Carlo Tellone, Fabrizio Venturini, Paolo Novella e Angelino Poggiogalle. A seguito delle richieste di consultazione di altre forze politiche il gruppo capeggiato ha individuato un gruppo di lavoro per ascoltare le proposte. Continua la sua crociata verso il voto anche la lista dell’ex sindaco Giampietro Pendenza, attorniato da uno staff di giovani che ha costituito un gruppo di sostegno denominato “Onda giovane”. Le caselle dei candidati sarebbero al completo ma i coordinatori Vincenzo Giovagnorio e Gianluca Rubeo parlano di «possibilità di aggiustamenti». Pronta ad andare fino in fondo anche la lista “Tagliacozzo e frazioni”, coordinata da Mario Marini ed Ezio Prosperococco. Un gruppo che sostiene di avere come parola d’ordina «tagliare con il passato». Le new entry della campagna elettorale sono, infine, la compagine della Lega Nord, guidata da Marco Cervellini e pronta già a ufficializzare l’elenco dei nomi, e la lista civica “Tradizioni e cultura in movimento” capeggiata dall’eclettico Mario Iacomini.


tratto da : Il Centro.it 22.03.2011

Acqua, impianti colabrodo in Abruzzo

E’ tra le regioni con le maggiori perdite in rete. Tariffe e bollette sotto la media nazionale
SERVIZI IDRICI Dati elaborati dall’Osservatorio di Cittadinanzattiva alla vigilia della Giornata mondiale dell’Acqua

PESCARA- L’Abruzzo dissestato da frane e alluvioni primeggia tra le regioni dove si disperde di più l’acqua potabile nelle condutture. E’ quanto si apprende scorrendo i dati del rapporto Istat, rielaborati per l’Abruzzo dall’Osservatorio Prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva alla vigilia della Giornata mondiale dell’Acqua. Nel 2009, in Italia, il 35 per cento dell’acqua potabile è stata dispersa. L’Abruzzo, con il 45% degli sprechi accertati, è riuscito a fare meglio solo di Molise (65%) e Basilicata (58%), comparendo al terz’ultimo posto della classifica stilata da Legambiente, Ecosistema urbano 2010. Uno studio che aiuta a comprendere perché la propensione allo «spreco generalizzato» abbia potuto consolidarsi, tra cittadini e comunità amministrate, come una consuetudine che ha il sapore della ineluttabilità. Emerge così che gli italiani, poco informati in tema di potabilità e deroghe, scettici sui controlli, sono pronti a spendere fino a 40 euro al mese per acquistare acque minerali contenute nelle bottiglie di plastica che si ammassano nelle discariche o vengono disperse nell’ambiente. Sotto la media sono invece i costi annui del servizio idrico, che complessivamente sono cresciuti in Abruzzo del 2,4 per cento a fronte degli aumenti del 6,7% registrati su scala nazionale. A questa tendenza fa eccezione Pescara che, con il 12%, ha notevolmente incrementato i prezzi nel 2009, pur partendo dalle tariffe più basse applicate in Abruzzo l’anno precedente. La città più virtuosa è Teramo. Qui l’acqua per uso domestico costa meno (184 euro), mentre L’Aquila è il capoluogo dove costa di più (248 euro), con Teramo e Chieti che nel 2009 non segnalano alcun aumento tariffario. Fatti un po’ di conti in tasca, una famiglia abruzzese affronta una spesa media annua di 213 euro per il servizio idrico. Costo che, nonostante lo scempio della dispersione, e dei danni «collaterali» sull’assetto idrogeologico del territorio, resta comunque molto più basso rispetto alla media nazionale di 270 euro. L’attenzione dell’Osservatorio di Cittadinanzattiva si è focalizzata soprattutto sul servizio idrico integrato per uso domestico, che comprende i costi per acquedotto, canoni di fognatura e depurazione, quota fissa o ex nolo contatori. I dati sono riferiti a una famiglia tipo di tre persone con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua (in linea con quanto calcolato dal Comitato di vigilanza sull’uso delle risorse idriche), e sono comprensivi di Iva al 10 per cento. Secondo Cittadinanzattiva, le contraddizioni del servizio idrico integrato, sommate ai dati sulla dispersione, alla mancata riforma e all’assenza di una autorità di regolamentazione, rischiano di traghettare la gestione dell’acqua dai monopoli pubblici a quelli privati. Un percorso che potrebbe però riservare amare sorprese a detta di Antonio Gaudioso, vicesegretario generale del movimento per la tutela dei consumatori. «Contrariamente alle promesse ventilate in favore della privatizzazione delle acque pubbliche», commenta Gaudioso, «in tutti i casi si è assistito, dopo alcuni mesi dall’introduzione della gestione privata, a un aumento dei prezzi e delle tariffe. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con la figuraccia seguita al recente stop da parte dell’Unione Europea alle deroghe per i livelli di potabilità delle acque in diverse zone del Paese». (f.c.)

tratto da : Il Centro.it 22.03.2011

lunedì 21 marzo 2011

Consiglio comunale a Capistrello sul bilancio 2011



Capistrello. La Giunta comunale di Capistrello ha approvato, nelle settimane precedenti, il bilancio per l’esercizio 2011 e pluriennale 2011-2013 che saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio comunale nella seduta di mercoledì 30 marzo. “Con il bilancio preventivo 2011”, ha affermato l’assessore al Bilancio Francesco Piacente,(in foto) “abbiamo voluto fissare punti qualificanti del nostro programma politico-amministrativo: le parole d’ordine sono risanamento, efficienza dei servizi e sviluppo”. Il comune di Capistrello, dopo aver ottenuto lo scorso dicembre l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato per l’esercizio 2009, è alle prese con la procedura di risanamento che per cinque anni vincola l’amministrazione a precise prescrizioni ministeriali. “A causa delle prescrizioni del Ministro dell’Interno”, ha continuato Piacente, “non abbiamo avuto molta discrezionalità nelle scelte amministrative, in particolare in materia di tributi locali, che siamo obbligati a mantenere al massimo livello per cinque anni. Abbiamo voluto invece concentrare risorse ed energie su un risanamento reale delle finanze comunali individuando fondi per il pagamento dei vecchi debiti attraverso interventi strutturali contro sprechi e spese eccessive. Degno di nota il piano di investimenti che la Giunta ha deliberato rispondendo alle esigenze diffuse della cittadinanza su viabilità, infrastrutture sportive, cimiteri, riqualificazione urbanistica e ambientale del territorio, con l’obiettivo di ridare slancio allo sviluppo locale ”. Per quanto riguarda il dissesto finanziario il lavoro per la ricostruzione dell’ammontare dei debiti non è stato ancora completato. La situazione, infatti, risulta più complessa del previsto tanto che l’Organo straordinario di liquidazione, che si occupa del rilevamento e pagamento dei debiti, ha chiesto una proroga al Ministero dell’Interno che ha concesso ai commissari liquidatori ulteriori novanta giorni per stabilire l’ammontare della massa passiva.


Comunali, esercito di ex sindaci a "caccia" del tricolore



Marsica. A volte ritornano... Il potere logora chi non ce l'ha, vecchio motto del Divino Giulio o Belzebù, potrebbe essere la potente calamita che attrae irresistibilmente tanti ex sindaci nella corsa elettorale in agenda il 15 e 16 maggio per conquistare le 13 fasce tricolore in palio nella Marsica. A partire da Tagliacozzo (servizio a fianco), il centro più popoloso al voto dove scalpita Gianpietro Pendenza. Pochi chilometri più in là, nel Comune di Scurcola Marsicana, il sindaco uscente, Vincenzo Nuccetelli, dovrà vedersela con il suo predecessore, Vincenzo Silvestri. Lista pronta a Cerchio per l'ex sindaco e Presidente del Cam, Gianfranco Tedeschi: domenica il debutto ufficiale. Sull'altro fronte dovrebbe esserci l'ex primo cittadino, Giuseppe Ciotti. Sulla scena politica di Pescina, invece, si profila il ritorno in pista di un altro ex, Vincenzo Parisse, già primo cittadino con la casacca del Pci, pronto a dare l'assalto a Maurizio Radichetti (Pdl). Nel centro siloniano la corsa potrebbe essere a quattro: viaggia verso la nomination, infatti, Maurizio Di Nicola (Udc) sostenuto dal centro sinistra, mentre il Pd sembra determinato a lanciare un proprio candidato: quasi scontata, quindi, la discesa in pista del segretario, Alfonsino Sgamolla. Nel paese delle acque minerali, Canistro, la partita sembra riservata tra il sindaco uscente, Angelo Mariani, e il suo predecessore, l'assessore regionale ai lavori pubblici, Angelo Di Paolo. Altro ex in pista a Ortona dei Marsi: Manfredo Eramo, che dovrebbe vedersela con Giuliana Eramo.


tratto da : http://www.terremarsicane.it/ 21-03-2011

mercoledì 16 marzo 2011

Programma 150 ° Unità d'Italia


Clicca sull'immagine per ingrandire e leggere il programma delle iniziative che si terranno a Capistrello nei giorni 16 e 17 marzo 2011
in occassione del 150 ° dell'Unità d'Italia
TUTTI i cittadini sono invitati a partecipare

mercoledì 9 marzo 2011

Le dimissioni di un Sindaco

Il sindaco scrive: "con la presente rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della citta' dell'Aquila".
La decisione è maturata dopo l'ennesimo mancato raggiungimento del numero legale in consiglio comunale.

"Non ho piu' un partito ne' una maggioranza", aveva detto il sindaco parlando in aula quando sui banchi erano seduti solo 19 consiglieri.


Poche misurate parole che tagliano di netto il sottilissimo filo che lega la drammatica dimensione che vive un uomo serio che soffre insieme alla sua città, e, lo spoglio, arido deserto, in cui il partito democratico è stato abbandonato dai propri dirigenti in preda alle illusioni ottiche di un protagonismo da cinema d’essai .

Come spiegare altrimenti il grido di dolore di un Cialente che dice di non avere più attorno a se né una maggioranza né un partito; il suo partito, il partito democratico.
E come valutare gli accorati appelli dei corifei che a vario titolo e a più livelli lo implorano di ripensarci in nome del senso di responsabilità che in verità, il sindaco ha sublimato proprio con questo atto estremo e lacerante delle dimissioni ferme e decise .

La politica, caleidoscopico gioco di specchi, che racconta i fatti con quella sana ipocrisia, a metà strada tra il rassicurante conformismo di pasoliniana memoria e gli inconfessabili abissi di egoismi meschini, ora corre al capezzale del malato, e ginnuflessa, lo prega.
Si prega; ognuno prega, chi per raccomandare la propria anima a miglior vita di fronte all’ineluttabile, chi per coltivare la speranza di un inatteso lascito; si prega per se stessi, sfoggiando una pelosa solidarietà sul palcoscenico mediatico della tragedia.
Cosa c’è di sano nell’ipocrisia se non il tentativo di stravolgere il significato delle parole.
Un partito che vuole apparire diverso da ciò che è, senza mai interrogarsi, produce questi risultati, e non sarà il profluvio di sentimenti da libro cuore a mitigare l’amarezza di un sindaco che ora getta la spugna non certo per vigliaccheria, ma perché vinto dal dolore che prima ti piega e poi ti spezza quando sei lasciato solo.

In questo labirinto degli specchi, la figura integra di Cialente, con il suo volto scavato, resta l’icona antica di una politica seria, pulita e lontana anni luce dall’affannata pantomina di una solidarietà di plexiglas che spera di colmare, fuori tempo massimo, la solidarietà ben più profonda e più autentica che il Sindaco aveva reclamato le scorse settimane, non per se stesso né per la sua figura istituzionale, ma per l’intera città, per poter dare risposte ai cittadini.
Oggi l’Aquila, è città simbolo della voglia di riscatto da un destino avverso che deve spingere ognuno di noi a concentrare gli sforzi affinché ciò che è stato l’epicentro di un terremoto catastrofico, diventi l’epicentro di una rinascita che propaghi le sue onde benefiche su tutto l’Abruzzo, ma per fare ciò, non bastano gli attestati di stima, occorrono atti concreti.

Per dare concretezza, alla solidarietà profusa a piene mani, potrebbe essere utile offrire al Sindaco le dimissioni in blocco di tutta la giunta, dandogli mandato pieno e carta bianca per riorganizzare una squadra operativa e motivata, secondo criteri che lui stesso stabilirà, nella massima autonomia e senza interferenze, ma guardando unicamente all’interesse generale di un’intera comunità che da due anni aspetta risposte.

Alfio Di Battista
Vice Sindaco di Capistrello

martedì 8 marzo 2011

Cialente getta la spugna: mi dimetto



Il primo cittadino si sente abbandonato, accusa l’ormai ex maggioranza e il suo partito, il Pd MARINA MARINUCCI


L’AQUILA. Poche parole cariche di amarezza, poi di nuovo quel «no comment» ieri ripetuto più volte dopo aver annunciato in aula le sue dimissioni. Sono le 20.30 quando il sindaco Massimo Cialente risponde al telefono di casa, mentre al Comune è ancora in corso la riunione di maggioranza convocata in gran fretta per riconfermare «sostegno e solidarietà» al primo cittadino. Il replay di cose già viste. Un documento che potrebbe non bastare al sindaco, deciso questa mattina ad ufficializzare le sue dimissioni, negli ultimi mesi più volte minacciate. A scatenare Cialente, che avrà venti giorni per ripensarci, la sospensione dei lavori del consiglio comunale. Tutto rinviato ancora una volta a causa dell’esiguità del numero dei consiglieri presenti in aula. Al momento del voto, sulle linee guida per la riorganizzazione delle società partecipate, hanno risposto all’appello solo in 19. Votazione infruttuosa «perché», così come chiarito dal presidente del consiglio Carlo Benedetti, «la materia della deliberazione richiede una maggioranza qualificata di almeno 20 consiglieri». Tutti a casa, dunque, anche perché la sede dell’Ance dove si è tenuta la seduta era stata prenotata fino alle 14. E l’orario era ormai scaduto. Ma non per la “sfuriata” in aula di Cialente che ha preso la parola per annunciare le dimissioni, «avendo preso atto di non avere più una maggioranza e neppure un partito su cui poter contare. Nè un consiglio comunale con la voglia di andare avanti». Poi, l’appello rivolto a tutti i presenti «a far leva sui loro partiti di appartenenza per sollecitare un decreto con il quale consentire agli aquilani di andare subito alle elezioni, così da evitare anche il danno di un commissariamento troppo lungo. È questo l’unico mio cruccio. Non ci sono i tempi tecnici per poter andare al voto nella tornata elettorale di maggio. Chiamerò il ministro Maroni per capire se c’è la possibilità di avere una deroga». Parole pronunciate in una manciata di minuti, poi via verso casa. Ed è subito cominciato il tam tam. I partiti in fibrillazione, maggioranza convocata d’urgenza a Villa Gioia e il sindaco “rincorso” per tutto il pomeriggio dai giornalisti. E non solo da loro. Tante le telefonate, molti gli sfoghi con «i compagni di strada», quelli dai quali Cialente si è sentito - a torto o a ragione - abbandonato. «Mi hanno lasciato solo» era stato il grido disperato di Cialente quando si era ritrovato più volte a denunciare i gravi problemi scaturiti dalla confusione nella governance. E poi, da ultimo, il buco di 32 milioni nel bilancio. Una voragine scaturita dai mancati trasferimenti, dal Governo e dal ministero delle Finanze, degli attesi 50 milioni di euro. Una situazione difficilissima, aggravata da quei tanti banchi vuoti ad ogni seduta del consiglio. Ieri, intorno alle 19, la telefonata più importante: quella del ministro Maroni che, però, non sembra aver lasciato speranze a Cialente circa la possibilità di poter consentire all’Aquila di andare alle urne a maggio. Una ragione in più, forse, per un ripensamento. Le altre - sempre che possano bastare - sono quelle contenute nel documento sottoscritto a tarda sera dalla maggioranza. Tutti presenti, anche quei consiglieri pronti a disertare ogni riunione del consiglio. Alla riunione anche gli assessori e il parlamentare del Pd, Giovanni Lolli. «Esprimiamo, in questo incontro preliminare», si legge nel documento firmato da tutti i gruppi e dai partiti della coalizione, «la nostra massima solidarietà al sindaco Massimo Cialente, esasperato da una solitudine istituzionale e da vicende politiche che spesso vanno a vanificare o a sminuire un’azione di governo responsabilmente condotta al prezzo di un lavoro incessante e di abnorme sacrificio». Quindi il “mea culpa”. «Siamo coscienti del fatto che, a volte, l’apporto del consiglio comunale, con la mancanza del numero legale sulle votazioni, possa aver giustamente leso l’immagine complessiva del Comune che, dal giorno del sisma, si sta assumendo enormi responsabilità. Vogliamo tuttavia precisare che tali vicende non sono mai state frutto di un distacco politico rispetto all’impegno prioritario assunto nei confronti della città. Occorre uscire da questa incresciosa situazione con un forte e responsabile cambio di passo, poiché in gioco non è il destino del singolo ma il futuro e la sopravvivenza di un intero Comune». Poi l’impegno «a rafforzare la collaborazione con il primo cittadino, disponibili ad assumerci fino in fondo il carico di responsabilità che appartiene a una compagine di maggioranza. Tuttavia non vogliamo neppure tacere il fatto che il Governo, a due anni dal sisma, lascia l’ente comunale in una situazione di drammatica difficoltà, in termini di bilancio e di gestione, che paralizza la programmazione finanziaria e impedisce l’attuazione anche di interventi ordinari in una città che avrebbe bisogno di sinergie e sostegni economici e istituzionali. Il senso di questo documento è di testimoniare al sindaco che non è solo, che la sua maggioranza c’è, lo sostiene ed è determinata a continuare a lavorare al suo fianco». Una maggioranza ritrovata, ma ora tutto è nelle mani di Cialente.


tratto da : Il Centro.it 08.03.2011

giovedì 3 marzo 2011

LO CHIAMANO MILLEPROROGHE MA...E' ARRIVATO IL MILLETASSE!



Colpito da catastrofe? Allora ti tasso
Una trovata geniale del governo per risolvere le calamità naturali: rifilare alle popolazioni colpite una stangata fiscale.
Le Regioni alluvionate o terremotate potranno infatti aumentare le tasse e le addizionali. Dopo le ombre di corruzione che hanno macchiato la Protezione civile, un'altra vergogna italiana.
L’aiuto a Mediaset per "mangiarsi "anche i giornali decade il divieto di comprare la proprietà di un quotidiano da parte di imprese che già posseggono reti televisive nazionali.
Dal 31 marzo, quindi, Mediasetpotrà "scalare" il Corriere della Sera. Se la norma non verrà cambiata, come
ha chiesto il PD impegnando il governo nell’aula del Senato, sono fortemente a rischio pluralismo e libertà d’informazione.

Al cinema biglietto più caro dal 1°luglio
il biglietto del cinema costerò un euro in più. Una nuova tassa sulla cultura che durerà fino al 31dicembre 2013.
Un altro balzello del governo che aveva promesso che mai avrebbe messo le mani nelle tasche dei cittadini.

Aspetti un credito d'imposta? Niente soldi
100 milioni di euro che dovevano servire a rimborsare il credito d'imposta sono stati destinati a coprire la bugia detta dal governo a dicembre sul 5X1000. E quindi? Contribuenti, artigiani, commerciantie imprese che aspettano un rimborso dovranno continuare ad attendere. Niente soldi a chi ne ha diritto.

Un regalo alle banche
"anatocismo", parola non semplice ma dal senso chiarissimo: la pratica diffusa tra le banche di applicare gli interessi
sugli interessi ai correntisti. Governo e maggioranza hanno salvato gli istituti"colpevoli": cadono così in prescrizione i possibili ricorsi dei correntisti.

Vuoi unfiglio? Ti schedo
Coloro che ricorreranno alla fecondazione assistita verranno schedati dal Ministero della Salute.
La politica entra pesantemente nelle scelte più private e faticose degli italiani.
Più tempo per i"fantasmi"
Altro tempo per i proprietari delle "case fantasma", quelle cioè mai dichiarate al fisco e al catasto. Ancora uno"schiaffo" ai cittadini onesti.

Senatori PD

mercoledì 2 marzo 2011

APPELLO DI LUSI (PD)

APPELLO DI LUSI (PD)Precari Asl, serve una deroga L’AQUILA. «Drammatica la denuncia della situazione dei precari Asl e per i servizi resi ai cittadini: peggiore il silenzio assordante del governo sulla denuncia del segretario provinciale Cgil Sanità Antonio Ginnetti». Così il senatore Pd Luigi Lusi. «Il presidente Chiodi», prosegue, «ha emanato il decreto con il quale si prevede la possibilità di stabilizzare il personale all’interno dell’Asl attraverso mobilità o eventuale concorso pubblico, ma al momento non sembra che i ministeri abbiano espresso parere favorevole. Il risultato è che oggi, nell’Asl provinciale, sono in servizio 329 precari che svolgono attività fondamentali. Ma entro il 15 marzo dovranno essere licenziati: l’importo stanziato dalla legge Brunetta è stato già interamente utilizzato. Secondo la Cgil questo è dovuto al fatto che, non potendo sostituire il personale congedato per pensione con assunzioni a tempo indeterminato, l’Asl è ricorsa al tempo determinato. Considerato che già c’è grossa carenza di personale, ciò andrebbe ad aggravare una situazione già compromessa. È necessaria una deroga da parte del governo per l’impiego dei precari».

tratto da : Il Centro.it 02.03.2011

Intervista su Abruzzo 24 al Sen. Luigi Lusi



Ospite di Vincenzo Calvisi nella puntata n. 9 de la Discussione è il Senatore Luigi Lusi.
Siede in parlamento sin dal 2006, quando venne eletto con la Margherita, ricoprendo anche l'incarico di tesoriere nazionale del partito.
Alle politiche 2008 è stato eletto con il PD nella circoscrizione Liguria.
Lusi si sente tuttavia abruzzese al 100% non solo per la sua origine in Capistrello, ma anche politicamente.
Non fa mistero della sua voglia di operare in Abruzzo, in contrasto anche con l'establishment locale del partito , incarnato dalla triade Lolli-Cialente-Pezzopane...tanto che si è arrivati al commissariamento del partito a livello provinciale.


All'indirizzo di cui sotto è possibile ascoltare l'intervista integrale al Sen. Luigi LUSI