Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

.

venerdì 29 aprile 2011

La piccola valle dell' Italia che funziona

La più grande centrale solare pubblica L' apparato snello Totale dei dipendenti comunali: uno ogni 538 abitanti. A Milano sono uno ogni 74 Quel lago di luce Il primato europeo di una piccola valle

C' è un lago di luce, tra le valli padane. Nei giorni in cui l' Italia si spacca sul nucleare, emerge dal profondo Nord una comunità montana virtuosa che si è dotata della più grande centrale pubblica fotovoltaica d' Europa. La quale distribuisce elettricità gratis a tutti gli uffici municipali, le strade, i semafori, i pensionati, le scuole... Senza un centesimo di soldi statali. Siamo in Valle Sabbia, a nord-est di Brescia, lungo il fiume Chiese. Zona per secoli poverissima. Di emigrazione. Di parenti sparsi per l' Australia, la Merica, il Belgio, il Brasile... Di profumi forti come quello del Bagoss, il celeberrimo formaggio di Bagolino. Di infanzie passate nelle stalle o intorno al fuoco a cantare «baghècc». Di montanari cresciuti nel mito della Ferriera Italiana di Vobarno e delle acciaierie Falck, finite una quindicina di anni fa alla famiglia Chan di Hong Kong. Di fabbrichette nate dal contagio del virus dell' «imprenditorite». Valle di gente seria. Che aveva fatto della Comunità montana una cosa seria. Al punto che, quando esplose lo scandalo delle comunità montane a livello del mare e si pose il problema di cancellare le comunità pataccare proprio per salvare quelle vere e virtuose, uno degli esempi citati a modello era sempre questo: la Val Sabbia. Qui l' organismo altrove ridotto a un carrozzone ha messo insieme 25 comuni della valle più altri 16 che si sono aggregati. Qui la Secoval (società per i servizi comunali) frutto dell' alleanza è riuscita a strappare contratti altrimenti impensabili per la fornitura del gas e la rimozione dei rifiuti urbani pretendendo che i vincitori delle gare si accollassero il disturbo di servire anche le contrade che mai avrebbero servito perché poco remunerative. Qui sono stati raggruppati per risparmiare tutti i servizi Ici, Tarsu (smaltimento spazzatura), Tia (Tariffa di igiene ambientale). Qui c' è una banca dati che gestisce tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale così precisa e aggiornata da contenere le foto di ogni edificio e ogni cancello d' accesso, consentendo insieme la massima vigilanza contro l' abusivismo e la massima disponibilità nei confronti dei cittadini che via Internet possono fare gran parte delle pratiche senza doversi mettere in coda agli sportelli. Qui 15 dipendenti coprono il lavoro di una ragioneria unica, un ufficio tecnico unico, una segreteria unica. Totale dei dipendenti comunali: 297 per 41 comuni con 160.000 abitanti complessivi. Uno ogni 538 abitanti. Un settimo, dicono le carte, di quelli milanesi: uno ogni 74. Fatto sta che quando il governo Berlusconi ha deciso di sopprimere di fatto tutte le comunità montane, sia quelle «marine» sia quelle serie e funzionanti pur di non fare una scelta (questa sì, questa no) che sarebbe stata rognosa dal punto di vista clientelare, in Val Sabbia non si sono lagnati più di tanto. E dopo aver mandato un moccolo a chi non aveva capito niente del loro ruolo, si sono impuntati di sopravvivere a dispetto di Roma. Contando solo su 300 mila euro della regione Lombardia e sulle entrate derivanti dai risparmi fatti fare ai comuni consorziati. Ma veniamo alla centrale fotovoltaica. «Siamo partiti nel giugno dell' anno scorso», spiega il presidente della comunità montana Ermano Pasini, che è consigliere provinciale e sindaco di Provaglio dal 1985, quando aveva solo 21 anni, prima come democristiano, poi come pidiellino. «C' erano finanziamenti per le energie alternative di scadenza il 31 dicembre 2010. Una volta deciso, dovevamo fare in fretta. Tre mesi, tartassando gli uffici tutti i giorni, se ne sono andati per le autorizzazioni. A settembre, finalmente, siamo partiti: ci restavano 90 giorni». L' area giusta viene individuata in una valletta isolata in località Gusciana, sotto il monte Budellone nel comune di Paitone. Non si vede se non ci vai apposta e deve comunque esser risanata: ci sono infatti i ruderi un vecchio allevamento di tacchini. Tredici capannoni con i tetti di amianto. Tutta roba pericolosissima, da smaltire come rifiuti speciali in discariche speciali per un totale di 350 mila chili di materiale contaminato. Tre mesi per buttare via tutto, ripulire, risanare, costruire la centrale: da far tremare le vene ai polsi. Ma è lì che viene fuori uno dei rarissimi esempi virtuosi di questa Italia litigiosissima: tutte ma proprio tutte le decisioni da prendere passano all' unanimità sia nei comuni di destra, dove vota sì anche la sinistra, sia nei comuni di sinistra, dove vota sì anche la destra. Un piccolo miracolo. Vengono trovati i soldi: 23 milioni e mezzo di euro anticipati (mutuo ventennale) dalla Banca Cooperativa Valsabbina. Viene individuato chi può costruire l' impianto, il Consorzio Stabile Sardegna. Ai primi di settembre 2010 partono i lavori. Che vanno avanti senza un attimo di sosta col sole, la pioggia, il vento e la neve. «Non ce l' avremmo mai fatta, senza quegli operai, quei tecnici, quei manovali sardi. Erano un centinaio. Hanno lavorato come pazzi anche di notte, con i fari. Perfino la vigilia di Natale, hanno lavorato», spiega l' architetto Antonio Rubagotti, che ha firmato il progetto complessivo. «Demoliti i capannoni e portato via l' amianto, hanno posato 24.024 pannelli per un totale di 38.438 metri quadri. Tutti stesi seguendo il più possibile la conformazione del terreno, tra gli alberi, in modo da avere il minor impatto possibile dal punto di vista visivo. E posati con una inclinazione di 10 gradi rinunciando a quella ideale (oltre i 30) purché dessero meno nell' occhio. Certo, ci rimettiamo il 5 o 6% di resa. In compenso non è orrendo come certi impianti che si vedono in giro. A guardarlo da lontano sembra un lago...». Fatto sta che il 28 dicembre l' impianto era finito. Pronto per essere allacciato alla rete elettrica. E da allora fornisce energia per 7,8 milioni di kilowatt all' anno. Il che consente un ricavato annuale di circa 5 milioni di euro: «Uno e otto lo diamo alla banca per restituire il mutuo, uno e qualcosa se ne va per la gestione e l' assicurazione e due tornano ai comuni che non pagano più un centesimo per tutta l' illuminazione pubblica. Tutti soldi di risparmio sulla partita corrente. Quella che toglie il sonno ai sindaci», ride Ermano Pasini. «Abbiamo fatto o no un affarone?». Non basta. Oltre a fornire energia elettrica (è anzi previsto un aumento di 1 milione di kilowatt l' anno), la valletta risanata con la rimozione di quella montagna di amianto diventerà un Parco delle Energie Rinnovabili. Dove le scolaresche in visita potranno vedere anche una (piccola) pala eolica e, grazie a un vicino ruscello, un mulino ad acqua. E dove ogni metro di spazio libero ospiterà grandi siepi di lavanda profumata e distese di piante e di fiori che seguono l' andamento del sole, come appunto il girasole. E al primo che sparerà a zero su «tutte» le comunità montane (magari per salvare le province), quelli della Val Sabbia faranno, rispettosamente, un pernacchio.

di Gian Antonio Stella Stella Gian Antonio
tratto da : Corriere della Sera (28 aprile 2011)

martedì 26 aprile 2011

La la Marsica ricorda i 33 martiri caduti in difesa della libertà

di LUCA SABATINI


CAPISTRELLO. «Celebrare il 25 aprile è un compito fondamentale per dare continuità e giusto merito al sacrificio dei nostri partigiani». È così che Antonio Rosini, della sezione Anpi di Avezzano, apre il discorso di commemorazione ai 33 giovani capistrellani fucilati il 4 giugno del 1944 dalle truppe naziste. Presenti al corteo parenti delle vittime e cittadini che ogni anno rendono omaggio ai caduti. «Si tratta di compaesani caduti per la libertà del popolo italiano», sottolinea il sindaco di Capistrello, Antonino Lusi.

La pioggia che si è abbattuta ieri mattina su Capistrello e la concomitanza con la festività di Pasquetta hanno diminuito l’affluenza consueta della manifestazione, solitamente seguita dalla gran parte della popolazione capistrellana.

Una piccola folla munita di ombrelli si è radunata davanti al monumento di via dei Martiri per seguire gli interventi di Antonio Rosini, figlio e nipote di due delle vittime dell’efferato eccidio perpetrato dai nazisti, e degli amministratori.

Presenti alla cerimonia la sezione della Associazione nazionale partigiani italiani, il gruppo Alpini di Capistrello, l’amministrazione comunale e una delegazione del comune di Luco dei Marsi capeggiata dal sindaco Camillo Cherubini. «I giovani martiri del ’44 sono solo gli ultimi di una lunga lista di eroi che hanno sacrificato la loro vita per la libertà della nostra nazione», ha affermato durante il suo discorso Rosini, «già dal 17º secolo i moti partigiani e indipendentistici alimentavano le speranze di giovani italiani che hanno creduto al cambiamento.

Dai martiri della repubblica romana ai fratelli Bandiera passando per Mameli il nostro passato è pieno di eroi senza i quali il corso della storia sarebbe stato diverso». Passato ma anche presente nel discorso di celebrazione. Non manca infatti una frecciatina all’attuale classe politica e al presidente Berlusconi.

«Le Costituzioni che hanno preceduto la vigente», sottolinea, «sono unite da un profondo legame di dignità che non può essere spezzato dal volere di una classe politica incolta che pretende di assoggettare la nostra costituzione al volere politico di chi governa».

Dopo il saluto del partigiano Rosini è il sindaco Antonino Lusi a prendere la parola, dopo aver omaggiato insieme alle altre istituzioni la memoria dei 33 caduti.

«La Resistenza è stato il nostro secondo Risorgimento per importanza storica e dignità dei diritti civili conquistati», ha spiegato il primo cittadino di Capistrello, che ha continuato: «Non è possibile pensare che un governo o un altro possano cancellare una memoria storica così importante e indelebile per il popolo.

Resistenza e costituzione sono le colonne portanti della democrazia e devono rimanere il futuro del nostrosistema civile».

tratto da : Il Centro 26.04.2011

venerdì 22 aprile 2011

La plastica istituzionale


Potremmo iscrivere alla fiera dell'ovvio la proposta dell'onorevole Ceroni, benché il Palazzo l'abbia salutata con fragore. Potremmo gettare nel cestino dei farmaci scaduti quest'ultima iniezione ri-costituente. A che serve infatti dichiarare - già nel primo articolo della nostra Carta - che il Parlamento è l'organo centrale del sistema, che per suo tramite s'esprime la volontà del popolo, che il popolo a sua volta designa deputati e senatori attraverso un rito elettorale? Magari può servire a ricordarci che in quel posto lì ci si va per elezione, non per cooptazione, non per nomina d'un signorotto di partito, come c'è scritto nel «Porcellum».
Ma tutto il resto è già nero su bianco nella Costituzione: articoli 55 e seguenti. Basta sfogliarne qualche pagina, dopotutto non è una gran fatica.
Le leggi inutili, diceva Montesquieu, indeboliscono quelle necessarie. E infatti almeno un quarto del tempo speso dai costituenti nel 1947 fu dedicato a interrogarsi su quanto avesse titolo per entrare nella Carta, allo scopo di non sottrarle dignità e prestigio. Scrupoli d'altri tempi, diremmo col senno di poi. D'altronde, proprio l'articolo 1, con questa folla di chirurghi plastici che sgomita attorno al suo capezzale, ne è la prova più eloquente. C'è per esempio la proposta - avanzata a turno da Segni e da Brunetta, dai radicali, dallo stesso Berlusconi - d'espellere il lavoro dai fondamenti della nostra convivenza. Parola comunista, dicono:
meglio libertà. Anche se la libertà già alberga, come noce nel mallo, nella democrazia evocata dall'articolo 1. Non importa, costruiremo una democrazia al quadrato. E poi, libertà di chi? Del popolo, ovviamente. Sicché potremmo scrivere così: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul Popolo della libertà».
Il guaio è che proprio questa parrebbe l'intenzione di Ceroni, nonché dei molti che annuiscono in silenzio.
Se non il testo, stavolta fa fede il contesto. Ossia la relazione che accompagna la proposta, dove s'alza il tiro contro gli organi di garanzia costituzionale, a partire dal capo dello Stato. Dove si denunciano abusi e prepotenze a scapito della «centralità parlamentare» (a proposito, ma non fu uno slogan degli anni Settanta, i nostri anni più rossi? Si vede che i politici sono diventati un po' daltonici). Dove infine si disegna un modello di democrazia plebiscitaria. Conviene allora dirlo con chiarezza: così usciremmo fuori dalla Costituzione. Non solo da quella italiana, ma da qualunque altra. Come scrissero i rivoluzionari del 1789, se una società non regola la separazione dei poteri, non ha una Costituzione.
Eppure è esattamente questo che ci sta succedendo. La proposta Ceroni è figlia d'un clima che nega il valore stesso delle regole, perché l'unica regola vigente è quella che ciascuno sagoma attorno al suo pancione, come una cintura. Non a caso la parola più abusata è «eversione», e infatti ieri è risuonata mille volte. Nel frattempo sulla Consulta piovono conflitti come rane (l'ultimo è sempre di ieri). Servirebbe una tregua, una vacanza, un giorno di riposo. Ma intanto ci servirà l'ombrello.



Michele Ainis


tratto da :Il Corriere della Sera .it 21.04.2011

giovedì 21 aprile 2011

Non fatti prendere in giro, il 12 e 13 giugno vai a votare SI






Sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale del 4 aprile 2011 i decreti presidenziali che indicono i referendum popolari i cui comizi elettorali sono convocati per il giorno di domenica 12 giugno 2011, con prosecuzione delle operazioni di votazione nel giorno di lunedì 13 giugno 2011.
Le denominazioni sintetiche, formulate dall’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, in relazione a ciascuno dei quattro quesiti referendari dichiarati ammissibili:




a) referendum popolare n. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione;



b) referendum popolare n. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;



c) referendum popolare n. 3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;



d) referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. ____________________________________________________________________





Ieri con una discutibile mossa "tutta" politica - in vista dei referendum del 12-13 giugno p.v. (vedi sopra) il Ministro per lo Sviluppo Economico P.Romani intervenendo in Senato ha spiegato i motivi della decisione del Governo di bloccare temporaneamente le norme per la costruzione di centrali nucleari in Italia, presentando l'emendamento (all'interno del decreto Omnibus) che di fatto, abroga tutte le norme oggetto del quesito referendario n°3 sulle nuove centrali nucleari - l'emendamento è passato con il voto della maggioranza .


La marcia indietro del Governo sul nucleare è palesemente una mossa politica dettata solo da interessi particulari, con l'obiettivo di far saltare gli altri 3 questi referendari.



Il PD invita tutti i cittadini a non lasciarsi prendere in giro da questa maggioranza di Governo.



Il 13 GIUGNO andare a votare e votare SI a tutti i quesiti referendari, perchè l'acqua è di TUTTI e la legge deve essere uguale per TUTTI i cittadini.




venerdì 15 aprile 2011

L’amministrazione Lusi si attiva per evitare la razionalizzazione degli orari degli uffici postali


Capistrello. Poste Italiane si prepara a diminuire gli orari degli uffici postali della provincia dell’Aquila. L’amministrazione comunale di Capistrello si è già attivata contattando l’azienda per evitare che i tagli possano avere delle ripercussioni sui cittadini. “A seguito di alcuni disservizi nella frazione di Pescocanale nelle settimane passate”, ha dichiarato il sindaco Antonino Lusi, “avevamo richiesto subito a Poste Italiane spiegazioni. Altrettanto stiamo facendo per l’ufficio di Corcumello per mantenere un servizio essenziale per la comunità locale”. Corcumello appare, infatti, tra gli uffici postali oggetto del piano di razionalizzazione che Poste Italiane intende attuare già nei prossimi mesi. “Non appena abbiamo appreso la notizia”, ha spiegato l’assessore al bilancio Francesco Piacente, “ci siamo attivati tempestivamente affinché l’ufficio postale continui a fornire un servizio indispensabile per i residenti, in particolare anziani, e per i molti non residenti che usufruiscono dei servizi postali nei periodi di soggiorno. Assicuriamo ai cittadini che faremo ogni cosa nelle nostre possibilità per evitare la diminuzioni degli orari”.

martedì 12 aprile 2011


ASSEMBLEA PUBBLICA



Un anno di amministrazione

"Dal dissesto ai primi risultati e attese"


L'assemblea pubblica promossa dall'amministrazione comunale di Capistrello si terrà presso i locali della biblioteca comunale sabato 16 aprile 2011 ore 16.



L'occasione rappresenterà un momento di riflessione su quanto fatto fino ad oggi e quanto in cantiere - Sindaco, Giunta e Consiglieri risponderanno ai cittadini





lunedì 11 aprile 2011

Giornata ecologica


Sabato 9 aprile, si è tenuta la prima delle giornata ecologiche dedicate alla bonifica del territorio comunale dalle molte discariche abusive che si sono via via, andate a formare da quando, oramai circa un anno fa è partita la raccolta differenziata. Squadre di volontari coadiuvati dall’assessore all’ambiente il Prof. Mariani, insieme a squadre del Corpo forestale dello Stato, al Soccorso alpino, ai dipendenti comunali, si sono cimentate nella rimozione delle discariche abusive, alcune “storiche” come quella di Fonte Mattè, altre di nuova creazione, nate dalla incivile e delinquenziale pratica dell’abbandono dei sacchetti dell’immondizia lungo i cigli delle strade o dell’abbandono di batterie d’auto, elettrodomestici, materassi, eternit etc. L’abbandono dei rifiuti ha avuto una crescita esponenziale con la partenza della raccolta differenziata dimostrando quanto il paese e molti dei suoi cittadini siano poco avvezzi al rispetto delle normali regole civili. La cosa più preoccupante di questo fenomeno è la constatazione che tale pratica non è messa in atto da anziani o gente di una “certa età” che trova complicato fare la raccolta differenziata; ma la tipologia dei rifiuti (pannolini,vasetti di omogeneizzati...) e i dati sulle contravvenzioni comminate da forestale e vigili, evidenziano come siano per lo più i giovani, spesso madri e padri inseriti nella vita sociale del paese spesso in possesso di titoli di studio secondario o universitari… gli insospettabili “zozzoni”. Purtroppo non basteranno una, né cento giornate ecologiche, né servirà mettere telecamere e cartelli ovunque, né fare multe - solo se ognuno di noi si farà interprete e portatore di un “nuovo” modo di vivere il bene comune attraverso piccoli gesti quotidiani partendo dal rispetto delle più elementari regole del vivere civile, le cose cambieranno e forse al quel punto ci renderemo conto che tutto sommato non solo non ci costerà nulla ma staremo senz’altro tutti meglio.

Discariche abusive, operazione pulizia Capistrello, raccolte tonnellate di rifiuti sul Liri e nei Piani Palentini



CAPISTRELLO. Una due giorni per combattere le discariche abusive. Questa l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Capistrello, che insieme al Corpo forestale dello Stato, al Soccorso alpino, ai dipendenti comunali e ai volontari, ha raccolto tonnellate di rifiuti abbandonate ovunque. L’iniziativa è partita ieri mattina e si ripeterà anche oggi. «Abbiamo organizzato le due giornate ecologiche», ha spiegato l’assessore all’Ambiente Arnaldo Mariani «per bonificare diverse discariche abusive e combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nell’intero territorio». Gli interventi si sono concentrati soprattutto nei Piani Palentini, lungo le rive del fiume Liri e nelle aree pubbliche a ridosso dell’abitato. Il primo cittadino, Antonino Lusi, al termine della giornata ha voluto ringraziare «la Forestale, il Soccorso alpino, i dipendenti comunali e i volontari. Abbiamo voluto sensibilizzare la cittadinanza per reagire all’inciviltà di chi non rispetta l’ambiente».


tratto da : Il Centro 10.04.2011

martedì 5 aprile 2011

Anniversario terremoto de L'Aquila - programma 5/6 aprile 2011


L'AQUILA - In occasione della ricorrenza del 5 e 6 aprile, secondo anniversario del sisma e "Giornata della memoria" in ricordo delle 309 vittime, il Comune dell'Aquila, assessorato ai Grandi Eventi, ha coordinato un programma di iniziative, in collaborazione con le associazioni dei parenti delle vittime (comitato familiari vittime della casa dello studente, associazione vittime universitarie del sisma, fondazione 6 aprile per la vita, familiari vittime convitto nazionale), con il coordinamento dell'assessore Marco Fanfani.

Martedì 5 aprile, dalle ore 19.15 alle ore 21, nella chiesa di San Pio X, si terrà, invece, un concerto dei Solisti Aquilani.

Alle 20.30, nella tensostruttura di piazza Duomo, vi sarà la proiezione di un cortometraggio dedicato al sisma, cui seguirà, alle 22.30, la proiezione del film documentario "Le White".

Alle 23.30, da piazza Battaglione Alpini (Fontana Luminosa), partirà la "fiaccolata della memoria", promossa dal comitato familiari vittime della casa dello studente, dall'associazione vittime universitarie del sisma, dalla fondazione 6 aprile per la vita e dall'associazione dei familiari delle vittime del convitto nazionale.

La Fiaccolata sarà aperta dai gonfaloni delle istituzioni e dalle bandiere della città dell'Aquila e del Giappone. Alle 3.32, ora in cui, il 6 aprile 2009, si verificò il sisma che ha devastato la città portando con sè 309 suoi figli, la fiaccolata arriverà in piazza Duomo, accolta dalle note del Continuum Ensemble, formazione interamente costituita da giovani musicisti. Al termine del breve omaggio musicale, dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio, eretta in memoria delle vittime del terremoto del 1703, suoneranno i 309 rintocchi in ricordo di coloro che quella notte persero la vita e verranno simbolicamente fatte librare in aria 309 mongolfiere, dono del Consiglio regionale.

Il giorno successivo, mercoledì 6 aprile, alle ore 12, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, verrà celebrata una messa solenne.

Alle 16, al ridotto del Teatro comunale, si terrà un convegno promosso dalla fondazione 6 aprile per la vita cui seguirà, alle 18, sempre al ridotto, un concerto dei giovani musicisti del conservatorio "Casella".

La Tv francese intervista Don Aldo Antonelli


Domenica 3 Aprile,

una troupe televisiva francese è stata ad Antrosano per intervistare Don Aldo Antonelli ed i suoi parrocchiani. L’equipe della televisione statale francese France3, che ha ripreso il paese ed alcuni momenti della messa delle 11,30, ha intervistato Don Aldo sul perché dell’iniziativa di protesta contro Berlusconi e alcuni fedeli in uscita dalla Messa chiedendo loro parere sul governo Berlusconi e sull’iniziativa dello stesso parroco. Successivamente la troupe si è spostata nella casa del consigliere comunale dott. Ignazio Iucci per circa un’ora di riprese.Il servizio sarà trasmesso stasera alle 17,30 e sarà visibile via internet, alle 19,30, all’indirizzo "France3", programma "Le 19/20". http://jt.france3.fr/1920/
tratto da : marsicanews.it 05-04-2011