Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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domenica 31 ottobre 2010

L'Aquila, Lolli (Pd) si dimette da consigliere provinciale

Giovanni Lolli, parlamentare Pd, si è dimesso da consigliere provinciale dell'Aquila, carica alla quale era stato eletto alle amministrative della scorsa primavera che videro prevalere il centrodestra guidato da Del Corvo.

"Nonostante la legge non lo imponga, poiché non esiste incompatibilità tra la carica di deputato e quella di consigliere provinciale - scrive Lolli nella sua lettera di dimissioni - ritengo doveroso rassegnare le dimissioni dal consiglio provinciale in quanto i lavori parlamentari, ed in particolare quelli di Commissione, si sovrappongono a quelli delle Commissioni della Provincia e non posso, quindi, assicurare la presenza e la continuità del lavoro che un impegno come quello del Consigliere provinciale merita.
Sono certo che chi mi sostituirà, sostenuto dai colleghi del mio gruppo, sarà all’altezza dei compiti richiesti e che il gruppo del Partito Democratico rimarrà tra i più attivi e propositivi tra quelli presenti nel consiglio provinciale".

E al suo posto, in Consiglio provinciale, subentra Fabrizio D'Alessandro, primo dei non eletti nella lista del Pd.
Classe 1974, dipendente del Centro Ricerche Dompè S.p.A. di L’Aquila, ha all'attivo una lunga militanza nei Ds e già una esperienza da consigliere provinciale nell'ultima consiliatura, fra i banchi dell'allora maggioranza di centrosinistra.
Ricandidato, alle provinciali di marzo, nel collegio Barisciano-Capestrano ha ottenuto 966 voti, pari al 19,85%, non abbastanza da risultare eletto ma essendo il primo dei non eletti, risultato che ora - con le dimissioni di Lolli - gli consente di prendere posto in Consiglio.

31/10/2010 10:52
tratto da : www.Abruzzo24ore.it

giovedì 28 ottobre 2010

Quell’infelice insinuazione del segretario Pd su Capistrello

di Antonino Lusi *

Egregio direttore, una infelice insinuazione del segretario provinciale del Partito democratico, affidata a Il Giornale del 18 ottobre 2010, ha steso una torbida ombra sul presunto «scandalo tessere» dell’Aquilano e, in particolare, sugli iscritti del circolo di Capistrello. Tale ombra, purtroppo, è stata ripresa da altri organi di informazione, compreso il Centro del 23 e del 24 ottobre, senza previamente accertarne la benché minima attendibilità.
Sarà dunque sufficiente invocare il buon senso, piuttosto che le disposizioni della legge sulla stampa, per richiedere la cortese possibilità di fornire ai lettori qualche precisazione al riguardo.
Appare evidente, innanzi tutto, come l’attacco «politico» di Fina - sferrato anche per il tramite de Il Giornale - non abbia alcun riferimento al programma espresso dal gruppo concorrente e dalla sua candidata alla segreteria provinciale dell’Aquila: esso, infatti, si qualifica solo come uno scomposto insieme di insinuazioni - profferite pubblicamente, del resto, anche in diversi circoli Pd - per colpire la credibilità personale di un parlamentare che quel programma e la sua linea politica condivide e sostiene pubblicamente. Per di più talune ricostruzioni di stampa circa la dislocazione politica dei candidati alla segreteria provinciale del Pd peccano di approssimazioni che sconfinano nella disinformazione.
I sostenitori dell’uno e dell’altra, infatti, non coincidono affatto con i sostenitori o meno del segretario nazionale Bersani. La geografia politica di entrambi, invero, è alquanto più complessa e non riducibile a mere logiche di schieramento personale poiché nell’Aquilano, malgrado tutto, cresce una forte domanda di discontinuità da parte sia di vecchi che di nuovi iscritti, nella consapevolezza che gli intrecci perversi del passato, tra segmenti diversi di centrodestra e centrosinistra, non debbano più ripetersi.
In tale contesto - asserisce in modo perentorio lo stesso Fina - «non è un caso che a Capistrello, paese dove il fratello di Lusi fa il sindaco, ci siano 472 tesserati di cui 304 nuovi di zecca». L’essere fratello di qualcuno, verrebbe da osservare, non può essere automaticamente inteso come un eufemismo letterario per rinviare ai contesti familistici delle saghe siculo-americane. Così come non può essere emblematico di una presenza o attività in fotocopia. Basterebbe, in proposito, conoscere solo un po’ delle rispettive storie personali per comprendere come uno dei tratti maggiormente caratteristici della nostra numerosa famiglia sia sempre stata
la passione - un vero e proprio culto - per il libero confronto delle idee senza confini di materia, dalla fede alla politica, dalla scienza al costume. Un confronto senza veli e reticenze, talora anche ruvido, che nelle condivisioni e nelle diversità ha accresciuto e non condizionato la stima reciproca.
Nondimeno, a ben vedere, i tesserati di cui si parla proprio un caso non sono perché, contrariamente alleinsinuazioni di basso profilo goffamente propalate, si tratta del riconoscimento pubblico e trasparente di una presenza politica che parte da lontano, da persone ricche di esperienza e da giovani, tutti con la passione per la politica intesa come servizio e non come mestiere del quale vivere. La credibilità del gruppo in questione, nel marzo 2010, ha prodotto - tra i pochissimi comuni italiani - un aumento di voti rispetto alle elezioni politiche del 2008, passando da 1.292 a 1.634 e, percentualmente, dal 40% al 44% dell’elettorato.
Alle Provinciali tale consenso ha dato allaPezzopane quasi il 47% mentre nell’intero collegio la stessa registrava il 41%. La maggioranza in consiglio comunale è composta da ben 11 consiglieri iscritti al Pd, così come l’intera giunta, ma quel che più rileva, in definitiva, è che i cittadini stanno avvertendo sempre più le innovazioni prodotte dalla buona politica. Non stiamo facendo, sia ben chiaro, nulla di rivoluzionario. Siamo soltanto impegnati a rispettare il principio di legalità, che la nostra Costituzione pone come presupposto dell’attività amministrativa, vincolati a lasciare fuori dalla porta del municipio interessi di parte e tessere di partito, ad ascoltare i bisogni di tutti e in special modo dei più deboli, a restituire fiducia e credibilità in un governo del territorio purtroppo ridotto allo stato fallimentare non solo dai debiti irresponsabilmente accumulati ma soprattutto dal degrado alimentato dalle pessime abitudini di circoscritti gruppi dirigenti.
Per questo il nuovo gruppo di lavoro, ora alla direzione dell’Ente locale, riscuote sempre più attenzioni dalla parte sana del paese, ampia e diversamente articolata, che da anni attendeva una possibilità di riscatto collettivo.
Esso, in sostanza, sta registrando un consenso crescente, sia pure in condizioni tutt’altro che rosee, per il lavoro che fa e per come lo fa. In tutto ciò straparlare di Capistrello come della nuova Ceppaloni (sic!) la dice lunga sul modo di pensare e di agire di certi personaggi: purtroppo per il Pd, infatti, costoro non si rassegnano a comprendere come sia definitivamente conclusa una fase storica animata da inamovibili protagonisti di una irreversibile caduta di consensi, nella società e nelle urne. A tutela non della mia persona, in conclusione, ma della funzione pubblica alla quale sono attualmente preposto, signor direttore, è bene che i lettori sappiano come nessuna insinuazione, più o meno volgare, potrà mai alterare il senso della mia storia
personale né tantomeno dimostrare che l’amministrazione di cui mi onoro essere parte sia stata poco meno che corretta, anche per quanto concerne il tesseramento Pd: non solo perché non me ne sono mai occupato ma perché i cittadini mi hanno conferito un altro mandato, quello di amministrare un Comune dissestato dal punto di vista economico, finanziario, urbanistico e sociale. Dovrebbe essere chiaro a tutti, dunque, come, anche volendolo, non sarebbe possibile riconoscere alcun fondamento alle polemiche pretestuose di chi, pur di difendere l’indifendibile, offende la dignità personale di troppi cittadini di Capistrello.

* sindaco di Capistrello
(Il Centro 28.10.2010)

giovedì 21 ottobre 2010

Pd, rinviato il congresso


La commissione regionale per i congressi del Pd ha sospeso ufficialmente il congresso in corso nella provincia che avrebbe dovuto scegliere chi tra Michele Fina e Ilaria Cacciarelli dovrà rivestire il ruolo di segretario.
Al centro di liti, polemiche e ricorsi, la verifica di chi ha il diritto al voto, se i tesserati fino al 2009 o quelli fino al 2010. In ballo circa 1800 nuovi iscritti.
Il presidente della commissione nazionale di garanzia, Stefania Misticoni ha comunicato che nel giro di pochi giorni si pronuncerà il presidente, ma i congressi, in tutta Italia dovranno essere svolti entro il 31 di ottobre.
Un’eventuale proroga ( sarebbe la 3.a per la provincia dell’Aquila) porterebbe al rischio di commissariamento della segreteria.
Il segretario reggente, Michele Fina ha commentato:” carità un commissario proprio no; perché qui non c’è solo da eleggere il segretario, ma gli organi operativi del partito in un territorio pieno di problemi e dove c’è da ricucire pezzi importanti del gruppo, a partire da Sulmona, il secondo circolo per importanza in provincia.
tratto da: Marsicanews.it 21-10-10

martedì 19 ottobre 2010

Nuovi tesseramenti nel Pd, un caso nazionale

L’AQUILA. Un ricorso alla Commissione nazionale di garanzia per chiedere la riammissione al voto dei 1.800 nuovi tesserati del Partito democratico. È stato presentato dal gruppo che sostiene la candidatura a segretario provinciale di Ilaria Cacciarelli.
Il duello nel Pd si fa incandescente. La Cacciarelli, spinta dal senatore Luigi Lusi, è a capo della lista «Progettare il futuro insieme». Vorrebbe prendere il posto del segretario uscente Michele Fina, che corre con la lista «Per un partito libero». Tutta la polemica è nata per la riapertura dell’anagrafe degli iscritti fra i democratici, che ha portato 15 circoli e 1.800 tesserati in più. In alcuni paesi della provincia i simpatizzanti sono raddoppiati o triplicati. Voti che secondo alcuni farebbero pendere l’ago della bilancia politica in favore del gruppo Lusi. Il ricorso alla Commissione regionale, presentato da Loreto Ruscio, è partito perché il tesseramento violerebbe le norme. I nuovi iscritti, secondo la Commissione regionale, non possono partecipare a votazioni. Si aspetta adesso la decisione degli organismi nazionali.
Le riunioni dei circoli, intanto, sono cominiciate. Fra le polemiche e col rischio di essere invalidate prima che si arrivi al congresso provinciale. Ieri la Cacciarelli ha fatto girare un documento fra i simpatizzanti del partito. «Documento che ha raccolto mille adesioni in poche ore» precisa l’aspirante segretario della provincia dell’Aquila. Documento che richiama al rispetto delle regole e a una democrazia interna.
Nel clima di veleni si inserisce anche Alfio Di Battista, segretario del circolo Pd di Capistrello. Uno dei circoli più chiacchierati. Perché a Capistrello c’è stato un elevatissimo numero di tesserati (304). Più che raddoppiati nel Comune retto dal sindaco Antonino Lusi, fratello del senatore Luigi. Sospetti avanzati dalla cordata che sostiene Fina.
«Illazioni spiacevoli, infondate e gratuite» precisa Di Battista «abbiamo lavorato negli anni senza riserve per costruire insieme un Pd più forte e propositivo». (r.rs.)
tratto da : Il Centro 19-10-10

lunedì 18 ottobre 2010

Lettera aperta



Doveva essere un congresso caratterizzato da un confronto interno sereno e costruttivo che per la prima volta dopo anni poteva registrare una crescita di consenso e un rinnovato entusiasmo di iscritti, militanti e simpatizzanti. In realtà a causa di un’errata decisione della commissione regionale di garanzia, che ha stravolto le regole del gioco a partita in corso annullando il diritto di voto dei nuovi iscritti, si è determinata una situazione incresciosa, giunta all’attenzione delle cronache nazionali.

In verità, il 17 giugno la Direzione provinciale dell’Aquila decide all’unanimità “di rinviare le date di svolgimento dei congressi di circolo e provinciale e di riaprire i termini del tesseramento e della registrazione all’anagrafe degli iscritti ai fini dell’elettorato attivo”. Il 5 luglio la commissione congressuale regionale delibera le norme attuative per l’elezione del segretario provinciale dell’Aquila e dei coordinatori di circolo sulla base delle quali si è svolto il dibattito precongressuale.

In realtà è ormai palese che alcuni dei promotori della riapertura del tesseramento non ne hanno gradito l’esito al punto da rinnegare persino la validità delle decisioni unanimemente assunte lo scorso giugno.

In tale contesto apprendiamo da Il Giornale che tra i circoli maggiormente accusati di “aver fatto troppo” ci sarebbe quello di Capistrello. Qui, infatti, sono stati 304 i nuovi tesserati che, sommati ai vecchi iscritti peraltro non tutti confermati, 168 per la precisione, hanno fatto registrare un numero complessivo di circa 472 democratiche e democratici. Motivo principale di contestazione il rapporto eccessivamente elevato tra iscritti e voti espressi nelle consultazioni elettorali dei mesi e anni passati. Ma basterebbe restare sui numeri per comprendere che questo genere di contestazione è assolutamente infondato. Nell’ordine, il circolo locale di Capistrello è riuscito a vincere le ultime elezioni amministrative con ben 1634 voti ( 44,34 % sul totale con un rapporto, dunque, fra tesserati e consensi del 28,8%); ha portato in dote alla candidata presidente Stefania Pezzopane, “famosa in tutto il mondo per la foto con George Clooney e Barack Obama”, ben 1693 voti (46,86% sul totale con un rapporto tra tesserati e consensi del 27,8%) conseguendo straordinari risultati nonostante la difficile e controversa competizione. Già alle politiche del 2008, del resto, a Capistrello il PD contava 1190 voti con una eccezionale partecipazione alle primarie, due giorni di Festa democratica il mese scorso, unico circolo nella provincia dell’Aquila a festeggiare con soddisfazione e partecipazione la chiusura del tesseramento e un’azione politica che, ripartendo dai territori e dalle amministrazioni locali, ha saputo fare cose concrete e non promettere illusioni.

Tutto ciò a dimostrazione che le illazioni spiacevoli, infondate e gratuite di “gonfiare il tesseramento” non hanno alcun dato di riferimento che possa dimostrarlo, né in termini formali né tantomeno politici. Questo conforta chi come noi auspica ancora, nonostante tutto, una soluzione condivisa e il recupero di un’agibilità politica che riporti i congressi nell’alveo del confronto e del dibattito costruttivo. Abbiamo lavorato negli anni senza riserve per costruire, insieme, un PD più forte e propositivo. La polemica eccessiva e lo scontro innescati da incomprensioni superabili e magari da futili personalismi non può mettere in crisi questo grande progetto nel quale vogliamo continuare a credere.


Capistrello, 18 ottobre 2010

Il Segretario del circolo PD

Alfio Di Battista

domenica 17 ottobre 2010

Rispetto delle regole e democrazia interna per un PD all’altezza delle sfide che lo attendono.


Nel momento politico più difficile nella storia della nostra regione e in un contesto di grande disillusione il Partito democratico nella provincia dell’Aquila raggiunge uno straordinario obbiettivo: 2000 nuovi tesserati 2010.

Un grande risultato che riconsegna al nostro PD un ruolo da protagonista nella politica regionale, contro una tendenza irreversibilmente negativa che per anni ha visto affievolirsi intorno a noi consenso e partecipazione, mentre sono aumentate sconfitte politiche e divisioni.

Il lavoro svolto sui territori è stato faticoso, senza riserve, appassionato; ci ha restituito vitalità e fiducia verso un progetto che sembra aver smarrito valori, storia e prospettiva politica.

Amministratori, dirigenti, militanti, ma, più di tutti, semplici cittadini, giovani, uomini e donne, hanno contribuito a questo risultato spendendosi personalmente per una vera e propria rinascita politica che passi, innanzi tutto, per l’ascolto delle istanze autentiche delle comunità e della società locale, per l’elaborazione di progetti concreti e di un’azione politica che innovino incisivamente la realtà nei territori, facendo e non promettendo.

Questo straordinario risultato del Partito democratico nella provincia dell’Aquila non può essere cancellato con un colpo di mano.

La fase congressuale di un partito politico è innegabilmente il momento più importante di confronto e dibattito per la definizione di una prospettiva di crescita comune.

Ciò è certamente più rilevante in una fase di grande apertura verso nuovi e più ampi settori della società, in un momento di ritrovata crescita e rinnovato entusiasmo.

In questo contesto la decisione della commissione regionale di garanzia, per cui tutti i nuovi iscritti al partito vengono privati del diritto di voto ed esclusi dal confronto reale e dalla partecipazione attiva, costituisce una scelta politica inspiegabile e inaccettabile, lontana dall’affermato rispetto delle regole.

Lo svolgimento dei congressi locali e del congresso provinciale, con regole fortemente volute nel giugno 2010 da chi oggi le contesta, deve continuare in un clima di confronto costruttivo e sereno, rendendo possibile la ricerca di soluzioni politiche condivise.

Chi ha aderito con entusiasmo ad un progetto politico nuovo, capace di risvegliare una forte volontà di partecipazione e una rinnovata passione politica, non può essere escluso con una decisione intempestiva che a “partita in corso” modifica le regole del gioco per adeguarle alle nuove richieste di una parte che teme l’esito del gioco democratico: sarebbe una scelta non solo contraria alla democrazia ma anche al buon senso.

La legittimità procedurale non è solo una questione formale: dice molto di più sulla cultura, sui valori e sul senso di un progetto politico.

Per questo chiediamo, con coraggio e senso di responsabilità, che siano ristabilite le condizioni minime di agibilità politica nel Partito Democratico della provincia de L’Aquila affinchè si sviluppi un corretto e partecipato svolgimento della fase congressuale, nella convinzione che solo questo può fare davvero il bene del nostro partito.

Tutti siano persuasi della necessità e dell’urgenza di ristabilire le garanzie politiche per i nuovi iscritti di oggi e per coloro che guardano a noi con speranza per il futuro.

E’ questa la sfida cui siamo chiamati a misurarci, tutti insieme e nessuno escluso, riconoscendo la necessità di mettere da parte ottusi personalismi a discapito della crescita del partito.

Solo così potremo evitare irrimediabili scenari di rara gravità che esporrebbero il Partito Democratico, a tutti i livelli, a più severi giudizi con la credibilità di ognuno esposta ad un irreversibile discredito.

Non è questo l’epilogo che merita un progetto politico come il nostro per la storia e i valori che ci contraddistinguono.

La ricerca di una soluzione che ristabilisca la legittimità, la trasparenza e la democrazia è ancora possibile e deve essere auspicata da tutti: si risponda ad una questione politica con la politica, senza usare strumentali e discutibili formalismi attivati per esigenze di singoli e non di un partito politico.

Continuiamo insieme a costruire un Partito Democratico forte, capace di rappresentare con i propri dirigenti e con le proposte che siamo capaci di mettere in campo una vera e credibile alternativa di governo nei nostri territori.

Possiamo farlo solo mettendo da parte veti, pregiudizi, incomprensibili censure e affidandoci a coloro che oggi ci danno fiducia con il proprio contributo di partecipazione, di condivisione politica e di impegno personale.

Ad ognuno degli iscritti va il nostro grazie per il tributo di fiducia che ci hanno affidato, perché di fronte ad una politica confusa e lontana scelgono di schierasi con il Partito Democratico, ma, prima di tutto perché il nostro partito - prima che essere nostro - è soprattutto il loro!


sabato 16 ottobre 2010

Pd Capistrello rinvia il congresso



A seguito delle decisioni prese il giorno 15 ottobre dalla Commissione regionale di garazia per il congresso provinciale del Pd aquilano, che ha privato, del diritto di voto gli oltre 2000 nuovi iscritti della provincia del L'Aquila, il congresso di circolo del PD di Capistrello, viene rinviato a data da destinarsi.
La decisione è maturata in seno ad un incontro avuto con oltre la metà dei rappresentati dei circoli della provincia in relazione al fatto che, la commissione provinciale per il congresso non ha ottemperato agli atti formali che regolano le corrette modalità di svolgimento dei congressi stessi.
Il dato politico eclatante, è l'atto becero di escludere dal voto oltre 2000 nuovi tesserati ,in barba a tutto il lavoro fatto in questi mesi da quei circoli che più di tutti si sono spesi per cercare di aprire il partito alla più ampia partecipazione possibile.
Il PD di Capistrello, dopo aver vinto le amministrative di primavera mentre tutta la provincia cadeva nelle mani della destra, è stato oggetto di ignobili attacchi che hanno gettato dubbi sulla autenticità del tesseramento in virtù di una presunta divergenza tra i voti delle provinciali e i 304 nuovi tesserati, che in aggiunta ai vecchi 168 tesserati, fanno un totale di 472 tesserati per cui Capistrello è il primo dei paesi della provincia dopo i grossi centri di L'Aquila , Avezzano e Sulmona.
La lista che ha vinto le amministrative a Capistrello ha portato in consiglio comunale 11 consiglieri del PD su 12 e una giunta completamente targata PD con un totale di 1634 voti.
Nella stessa tornata elettorale, alle provinciali, la coalizione guidata da Stefania Pezzopane ha totalizzato a Capistrello 1693 voti.
Da ciò si evince, che il consenso ottenuto dal PD di Capistrello si è poi tradotto in voti per le liste collegate alla Pezzopane.
I risultati di questo largo consenso per il Pd non potevano che trovare un loro naturale seguito nell'aumento delle iscrizioni al partito.
Il tesseramento si è concluso nei due giorni di Festa Democratica tra dibattiti, convegni e momenti ricreativi, che hanno visto la partecipazione di oltre 600 persone legate da un profondo senso di appartenenza e voglia di contribuire alla crescita del PD.

Noi crediamo che il ruolo del Partito Democratico a Capistrello e ancor di più nella provincia, sia quello di un partito aperto al confronto e alla partecipazione democratica , proiettato a governare i processi decisionali, nella convinzione che soltanto attraverso un ritrovato spirito di servizio alla collettività il PD potrà tornare ad essere partito di governo.

Circolo PD Capistrello

Pd: a rischio congresso dell'Aquila Esclusi 2 mila tesserati. Uno dei 2 candidati chiede stop


(ANSA) - ROMA, 16 OTT - Rischia uno stop il congresso provinciale dell'Aquila, previsto per domani con le prime assise dei circoli, richiesto da uno dei 2 candidati.Ilaria Cacciarelli ha infatti richiesto di sospendere i congressi dei circoli dopo l'esclusione di 2mila nuovi tesserati. La decisione e' stata presa dalla commissione regionale di garanzia che ha accolto il ricorso presentato dagli avversari della Cacciarelli secondo i quali il tesseramento doveva essere indetto direzione del partito, cosa non avvenuta.
tratto da : Ansa.it 16 ott.10

mercoledì 13 ottobre 2010

La fine della politica


Tony Blair dice alla nostra sinistra: «Parlate di politica, non di scandali». Ma l’antiberlusconismo giudiziario è la sola risorsa di cui pare disporre il Partito democratico nella sua opposizione al centrodestra. Gianfranco Fini fonda un partito sul «principio di legalità»; ma «legalità » pare più uno sberleffo ai tentativi di Berlusconi di sottrarsi alle iniziative della magistratura che l’ovvio e naturale indotto dello Stato di diritto. Parte dell’opinione pubblica sostiene il primato della morale sulla politica, non secondo Erasmo e Kant, ma i «vaffa» di Grillo. Il Cavaliere è per il primato della politica sulla morale, non secondo Machiavelli e Hobbes, ma le memorie, a sua difesa, dell’avvocato Ghedini.

Sono gli effetti della «giuridificazione della politica», cioè dell’abdicazione della politica al giustizialismo, al moralismo e all’opportunismo. La coda di Tangentopoli e Mani pulite. Non siamo alla dottrina pura del diritto di Kelsen — «il diritto è una sfera autonoma, scevra da qualsiasi rapporto di forza e indifferente a qualunque elemento impuro sia esso politico, sociale, etico» (Carl Schmitt). Ma alla zoppicante grammatica e alla approssimativa sintassi democratiche, prima che giuridiche, di Antonio Di Pietro. Insomma, a una caduta verticale della categoria del politico.

Ora, se la classe politica avesse anche solo un barlume di cultura storica ricorderebbe che il dibattito fra i sostenitori delle «dure ragioni della politica» e quelli delle «forme del diritto» era stato il preludio, sia pure ancora sotto il profilo dottrinario, della crisi istituzionale della Repubblica di Weimar. Se la nostra intellighentia avesse anche solo un barlume di cultura politica saprebbe che, non la razionale distinzione fra politica e diritto, ma l’artificiosa contrapposizione del diritto alla politica—cioè il trasferimento dalla realtà dell’interazione sociale a un universo normativo astratto — è stata l’accusa (ingiustamente) rivolta a Kelsen liberal- democratico, prima che teorico del positivismo giuridico; mistificazione e negazione, al tempo stesso, dei fondamenti storici, sociali e giuridici del liberalismo — la tradizione cara ai liberali non meno che ai conservatori — pre-condizione della «democrazia dei moderni».

Il Paese è fermo all’assassinio di Giovanni Gentile, il filosofo che aveva tradotto l’idealismo in attualismo, conferendo dignità storicista allo Stato etico fascista, e che un pugno di partigiani aveva assassinato nella convinzione di uccidere il teorico del Tiranno, così come oggi qualche pazzo minaccia giornalisti che presume vicini a Berlusconi, scambiandoli per i suoi teorici. L’abbiamo già stigmatizzato su queste stesse colonne. Da una parte gli antiberlusconiani, dall’altra i berlusconiani. Che si insultano e criminalizzano reciprocamente, col risultato di aver sanzionato la fine della politica e di aver creato, col caos attuale, le premesse di un avvenire incerto per la nostra (già) pasticciata e fragile democrazia. Come nella Germania ai tempi di Weimar. Ancorché, fortunatamente, senza lo spettro di un nuovo Hitler— ma, malauguratamente, con quello di una qualche sorta di peronismo — all’orizzonte.

tratto da : Il Corriere della Sera 08-10-10