Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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martedì 26 aprile 2011

La la Marsica ricorda i 33 martiri caduti in difesa della libertà

di LUCA SABATINI


CAPISTRELLO. «Celebrare il 25 aprile è un compito fondamentale per dare continuità e giusto merito al sacrificio dei nostri partigiani». È così che Antonio Rosini, della sezione Anpi di Avezzano, apre il discorso di commemorazione ai 33 giovani capistrellani fucilati il 4 giugno del 1944 dalle truppe naziste. Presenti al corteo parenti delle vittime e cittadini che ogni anno rendono omaggio ai caduti. «Si tratta di compaesani caduti per la libertà del popolo italiano», sottolinea il sindaco di Capistrello, Antonino Lusi.

La pioggia che si è abbattuta ieri mattina su Capistrello e la concomitanza con la festività di Pasquetta hanno diminuito l’affluenza consueta della manifestazione, solitamente seguita dalla gran parte della popolazione capistrellana.

Una piccola folla munita di ombrelli si è radunata davanti al monumento di via dei Martiri per seguire gli interventi di Antonio Rosini, figlio e nipote di due delle vittime dell’efferato eccidio perpetrato dai nazisti, e degli amministratori.

Presenti alla cerimonia la sezione della Associazione nazionale partigiani italiani, il gruppo Alpini di Capistrello, l’amministrazione comunale e una delegazione del comune di Luco dei Marsi capeggiata dal sindaco Camillo Cherubini. «I giovani martiri del ’44 sono solo gli ultimi di una lunga lista di eroi che hanno sacrificato la loro vita per la libertà della nostra nazione», ha affermato durante il suo discorso Rosini, «già dal 17º secolo i moti partigiani e indipendentistici alimentavano le speranze di giovani italiani che hanno creduto al cambiamento.

Dai martiri della repubblica romana ai fratelli Bandiera passando per Mameli il nostro passato è pieno di eroi senza i quali il corso della storia sarebbe stato diverso». Passato ma anche presente nel discorso di celebrazione. Non manca infatti una frecciatina all’attuale classe politica e al presidente Berlusconi.

«Le Costituzioni che hanno preceduto la vigente», sottolinea, «sono unite da un profondo legame di dignità che non può essere spezzato dal volere di una classe politica incolta che pretende di assoggettare la nostra costituzione al volere politico di chi governa».

Dopo il saluto del partigiano Rosini è il sindaco Antonino Lusi a prendere la parola, dopo aver omaggiato insieme alle altre istituzioni la memoria dei 33 caduti.

«La Resistenza è stato il nostro secondo Risorgimento per importanza storica e dignità dei diritti civili conquistati», ha spiegato il primo cittadino di Capistrello, che ha continuato: «Non è possibile pensare che un governo o un altro possano cancellare una memoria storica così importante e indelebile per il popolo.

Resistenza e costituzione sono le colonne portanti della democrazia e devono rimanere il futuro del nostrosistema civile».

tratto da : Il Centro 26.04.2011

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