Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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sabato 30 gennaio 2010

Dal tesoro di Ciancimino ai beni di Spera E’ la Marsica la zona più colpita dalle infiltrazioni mafiose


AVEZZANO. Abruzzo, regione ancora vergine, ma dove la camorra e la mafia stanno iniziando ad arrivare. A raccontarlo sono le cronache degli anni recenti, in cui si intrecciano nomi altisonanti, dal tesoro di Vito
Ciancimino (infoto) a Tagliacozzo, ai beni per tre milioni di euro confiscati a Giovanni Spera, uomo di spicco di Cosa nostra, e trovati ad Avezzano, Capistrello e Carsoli. Risale al 16 marzo 2009, il sequestro eccellente: quello del centro turistico La Contea della società Alba d’oro a Tagliacozzo. All’epoca, la finanza ha sequestrato quasi due milioni di euro, considerati il tesoro occulto di Ciancimino reinvestito, poi, nell’acquisto del complesso turistico di Tagliacozzo. Nel 2008, la direzione investigativa antimafia di Palermo ha confiscato ad Avezzano, Carsoli e Capistrello i beni di Spera, arrivato nella Marsica nel 1994. E, in quell’anno, sempre nella Marsica, ha fatto la comparsa la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sequestrando terreni e quote societarie della Mgl di Canistro, la società amministrata da Rosa Di Maio, figlia di Salvatore ritenuto vicino al clan camorristico Cava.
Abruzzo, poi, rifugio di boss. Nel 2007, uno dei dieci latitanti più pericolosi d’Italia, Nicola Del Villano, uno dei boss della camorra, è stato arrestato tra Opi e Pescasseroli, dove gestiva una serie di attività illecite. Le
zone più a rischio sono proprio quelle vicine al Lazio, alla Campania e al Molise. Nel 2004, infine, a Gissi è stato arrestato il camorrista Lorenzo Cozzolino.

tratto da : Il Centro 30.01.10

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