Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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martedì 19 agosto 2008

Rivoluzione Democratica


Perchè la classe politica è incapace di mirare alla costruzione di una democrazia moderna? La risposta sta nelle tre tipologie di uomini politici e nella cultura che li anima

di Tommaso Merlo

La crisi della democrazia italiana viene attribuita al fatto che la politica è incapace di esprimere progetti politici organici. Cosa vera ma alquanto incomprensibile perchè in realtà un progetto politico organico c'è eccome e si chiama democrazia moderna. Un progetto che consiste nel creare un sistema politico realmente democratico, trasparente ed efficiente. Un obiettivo apparentemente modesto ma che accompagnato a politiche di sviluppo economico, in Italia sarebbe una rivoluzione copernicana. Il problema quindi non è l'assenza di un progetto ma il fatto che la classe politica italiana non lo vede, non lo sente o meglio ancora è incapace di perseguirlo. La vera domanda da porsi è quindi perchè la classe politica sia incapace di mirare alla costruzione di una democrazia moderna.

La risposta sta nelle tre tipologie di uomini politici e nella cultura che li anima. Il primo tipo sono i politici post ideologici che sono ancora convinti che la via maestra sia in qualche disegno ideologico. E come in passato perseguono teorie generali, schemi ideali che alla fine però finiscono per allontanarli dalla realtà e aimè dalla gente per rilegarli nell'angolo ad occuparsi solo di se stessi. E' il caso ad esempio della galassia ex comunista che al di là dei discorsi astrusi alla fine si riduce a litigare tra gruppi di potere, individualismi e la solita questione tra chi è disposto a governare e chi no. Che differenza vi sia poi tra gli svariati gruppi che compongono questa galassia di ex lo sanno ormai solo loro e perfino gli elettori sembrano aver perso interesse a risolvere l'enigma.

Ci sono poi i politici che si sono spogliati dei fardelli ideologici ma non sono riusciti a colmare quel vuoto con nulla tranne che con sigle di partito e in ultima analisi con se stessi, con le proprie carriere. Si tratta ad esempio di quelli che si definiscono riformisti quando in Italia non si vede una riforma degna di questo nome da decenni. Orfani di punti di riferimento, questi politici si sono uniti in cartelli per sopravvivere elettoralmente ma vittime del passato non sentono e non vedono l'obiettivo di una democrazia moderna. Sono cresciuti con le logiche e la cultura politica partitocratica, e con essa hanno educato i propri allievi. Col risultato che i loro programmi politici alla fine rimangono imbriglati in quelle logiche, rimangono solo parole e intenti.

Ci sono poi i politici che oltre alle ideologie si sono lasciati alle spalle anche le sigle confluendo in nuovi contenitori. E' il caso dei populisti composti da ex di diverse provenienze. Anche loro non vedono il traguardo di una democrazia moderna perchè anche loro sono intrisi della cultura politica del passato ma questo tipo di politici è il più avanzato nel processo di deteriorizzazione in quanto hanno abbandonato anche il rispetto del decoro isituzionale e di quell'insieme di punti di riferimento che comunque hanno contraddistinto la democrazia italiana. Nel perseguire la loro politica finalizzata al potere non hanno ad esempio nessuna esitazione nel calpestare la Costituzione o alimentare l'illegalità. In questo gruppo emergono forte spinte autoritarie con picchi di neo fascismo.

Dopo tanti anni di crisi di sistema si è capito che se queste tre categorie di politici del passato fossero state in grado di costruire una democrazia moderna lo avrebbero già fatto. Il punto è che una democrazia moderna imporrebbe ad esempio di interrompere il sistema clientelare delle lottizzazioni per sostituirlo con un sistema meritocratico. Ma questo significherebbe per la vecchia politica perdere potere e punti di riferimento cosa che non hanno nessuna intenzione di fare. Un altro esempio è la responsabilizzazione, in una democrazia moderna anche i politici devono rispondere dei risultati del loro lavoro e questo ovviamente metterebbe in crisi la vigente gerontocrazia a favore di un ricambio generazionale che la vecchia politica non accetta. Un'altro esempio è il rigore morale della classe dirigente o il rispetto di standard di legalità insindacabili.

In sostanza, la costruzione di una democrazia moderna richiede una rivoluzione culturale del modo di intendere e fare politica che la vecchia politica non è in grado di produrre perchè contraria alla logiche di cui si è sempre nutrita. Il risultato è che il sistema democratico italiano sta crollando ostaggio di caste anacronistiche e autoreferenziali che si ostinano a rimanere in sella. La società civile e i partiti anomali cercano di reagire per scalzarli ma le caste resistono ferocemente terrorizzate dal dover ammettere il proprio fallimento. Giorno dopo giorno è sempre più evidente come la priorità italiana sia ricostruire il sistema democratico. La lotta politica è già cominciata e crescerà nei prossimi anni. Da una parte il nuovo che mira ad una democrazia moderna rifiutando compromessi col passato, dall'altra il vecchio chiuso nella patetica difesa del proprio fortino.

tratto da : Aprileonline del 30-07-08

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