Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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giovedì 7 agosto 2008

Tra le righe dei numeri


Nei giorni scorsi, dal nostro blog, è stato lanciato un mini sondaggio(che ancora va avanti) tra il serio e il faceto su come viene percepita l’attuale amministrazione di centrodestra dai cittadini.
In pratica abbiamo richiesto di esprimere un giudizio, che, al di là delle ovvie riserve di qualsivoglia natura sullo strumento - facilmente manipolabile - si proponeva di suscitare un dibattito on-line sull’argomento e non registrare solo freddi dati percentuali corredati dal solito istogramma.
Nonostante i numerosi contatti in pochi giorni nessuno ha colto l’opportunità per lasciare un commento ma ognuno s’è limitato a depositare in maniera asettica il proprio voto.
L’aspetto più interessante dei sondaggi, di qualsiasi natura essi siano, è che offrono ad un occhio attento interessanti spunti di riflessione che ai più sfuggono.

Le risposte predefinite dei sondaggi, come lampade appese sotto il portico di un bar attirano falene senza orientamento ipnotizzate dalla rassicurante luce artificiale ma è nel buio che si possono trovare – se si è attrezzati per vedere – migliori e più interessanti risposte.
A qualche amico che mi aveva chiesto come mai in un blog di parte, che si suppone ad alta frequentazione di visitatori affini per pensiero politico, c’era stata una così marcata approvazione per l’attuale amministrazione di centrodestra, ho risposto che quel dato, non esprimeva il gradimento per l’amministrazione ma molto più indicativamente esprimeva quanto fosse avversata la segreteria del PD di Capistrello.
Se è vero che l’onore si misura dal numero dei nemici, devo ritenermi estremamente soddisfatto del risultato di questo sondaggio semiserio che nella migliore delle ipotesi, come diceva il grande Flaiano, mi fa pensare che “la situazione è grave ma non seria”.

Alfio Di Battista

1 commento:

ricciggì ha detto...

Premessa: non ho partecipato al sondaggio, nè mi sembra onesto farlo visto che non voto a Capistrello, e tutto sommato già da un pò ho solo notizie "di seonda mano" sulla scena politica del nostro paese (a dispetto della residenza burocratica, continuo a sentirlo ancora anche "mio"). Però questo non mi impedisce di commentarlo, anzi: il mio attuale stato di "apolide" della politica (al pari di milioni di italiani sono orfano di un partito liberale "vero", tralasciando le liestarelle elitarie buone solo per carpire il rimborso elettorale) mi lascia ampia libertà in questo senso. Capistrello secondo me ripropone in piccolo la situazione italiana: Berlusconi nel paese ha la maggioranza più per i demeriti degli avversari che per i suoi limitati meriti; allo stesso modo, a Capistrello -nonostante questa possa sembrare una bestemmia- la giunta attuale può godere della seppur risicata maggioranza del vostro sondaggio perchè c'è il vago sentore che l'"altra parte" non possa offrire di meglio. Tralasciamo per un attimo le dinamiche interne al mondo della "gauche" nostrana, e guardiamola "in blocco": la sinistra ha amministrato per due legislature, lasciando una eredità poco entusiasmante: dissesto economico (presunto), assunzioni nepotistiche (o per tali percepite), opere pubbliche inquietanti (il bocciodromo! E perchè non una pista per il curling?), nessun lascito di politiche a sostegno dei giovani e della cultura (salvo la selezione per Miss Italia: almeno il "cul" lo hanno curato!), indennità di carica non commisurate ai risultati ottenuti, una discarica esaurita... Più recentemente, si è assistito anche allo spaccamento in due della compagine, che alle primarie del PD invece di appoggiare senza riserve il compaesano in lizza ha preferito dividersi per offrire il suo parziale supporto ad un politico che, seppure abiti dietro il crinale, non ha mai manifestato nessun interesse per la nostra collettività. Una fazione nasconde dietro un simbolo vecchio di cinquant'anni la malcelata voglia degli amministratori uscenti di tornare a poggiare le terga sulle poltrone del Palazzo: mancava un simbolo più vicino ai giorni nostri? Oltretutto la Campana degli anni '50 era un'accozzaglia in cui convivevano comunisti, monarchici e fascisti, che trovarono in un onest'uomo da proporre come sindaco la carta vincente: oggi dove lo scovano un novello Guidoni? L'altra parte invece, che per lo meno ha il pregio della novità "formale", deve ancora dimostrare "sul campo" -ovvero nell'atto pratico dell'amministrare- il suo valore; ma si presenta ancora troppo come il "carro del vincitore" sul quale molti sgomitano per salire: giudizio probabilmente superficiale, ma la percezione che il PD oggi dà è proprio questa (indubbiamente qualche volto "nuovo" c'è, ma del pari abbondano personaggi in cerca di nuova verginità, e comincia a vedersi qualche transfuga insoddisfatto del raccolto; non mi stupirei se i mal di pancia di una parte ponderosa dell'attuale maggioranza trovassero presto nel PD la cura). Personalmente, senza preclusioni ideologiche e con quel pizzico di cinismo che in politica è necessario, la cosa la vedo in maniera diversa: Capistrello, per la limitatezza di vedute che contraddistingue ormai da troppi anni gli attori della sua vita pubblica, non ha le potenzialità sufficienti ad esprimere un politico di livello nazionale (in realtà non arriviamo a posizioni decenti nemmeno in campo regionale), per cui l'ingresso nella scena politica di un personaggio del calibro del senatore Lusi dovrebbe essere accolto da tutti come un'opportunità unica. Oltretutto, il senatora ha mostrato fin dall'inizio di non voler badare al colore dell'amministrazione locale, riuscendo a dirottare verso Capistrello fondi che -è facile prevederlo- non si riuscirà nemmeno a spendere per le diffuse inettitudini che tutti conosciamo. Ma le citate primarie del PD hanno invece dimostrato che molti qua preferiscono praticare il "dispetto del capostazione" (o "di Pulcinella", come preferite), castrando le potenzialità del paese pur di fare dispetto alla parte "avversa", in una lotta fratricida tutta interna alla sinistra che ci riporta di colpo alla guerra fredda tra gaspariani e nataliani della mai defunta DC (partito della quale il PDS -e filiazioni successive- ha preso degnamente il posto in quanto a spartizione del potere). Insomma: se il paese fosse maturo, la strada giusta da seguire sarebbe quella che sta tracciando lo schieramento creatosi a sotegno di Luigi Lusi. Il fatto che invece, nella più totale mancanza di iniziativa politica dell'attuale Governo cittadino, ci sia chi un un sondaggio -seppure casereccio- dia a questo il suo sostegno (per convinzione o per mero contrasto ad una forza politica emergente), ci dà ancora una volta la dimostrazione che il nostro non è, non ancora e non si sa per quanto ancora, un paese maturo. Ad maiora. Gianfranco Ricci