Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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martedì 25 novembre 2008

Un vecchio vizio della vecchia politica. Chiodi candidato alla presidenza della Regione Abruzzo apre la bancarella di Gianni

Il festival dei peracottari....


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Dopo il clamoroso infortunio nella presentazione delle liste da parte del PDL, depositate presso la corte d'appello dell'Aquila con documentazione approssimativa e rimaneggiata, nuovo svarione del centrodestra abruzzese, sempe più simile ad un'allegra brigata di dilettanti allo sbaraglio.
Ci sarebbe da ridere se non fosse che lo spot intitolato "Tutti gli uomini del presidente" del candidato del centrodestra Gianni Chiodi sta spopolando in rete tra i siti delle maggiori testate giornalistiche e su you tube, facendo strame dell'immagine della nostra regione già gravemente compromessa dalle note vicende che hanno visto l'azzeramento della giunta Del Turco per le mazzette nella sanità.
L'Abruzzo proprio non riesce a trovare una classe politica in grado di rappresentare degnamente i propri cittadini e le nnumerevoli persone oneste che meriterebbero ben altro che questa gente, non solo incapace di compilare la documentazione che occorre per presentare in modo corretto e trasparente una lista, ma che ora riesce a far arrossire di vergogna, perfino apologeti della raccomandazione e del clientelismo come Remo Gaspari che almeno avevano uno stile di scuola e cultura politica.
Chiodi invece no.
Fa girare uno spot in cui invita i giovani a correre alla sua bancarella per lasciare il proprio curriculum ed iscriversi ad un non meglio precisato futuro, che stando alle premesse, pare più simile a quel vecchio malcostume delle promesse di posti di lavoro in cambio di voti.
Come fa Chiodi a proporsi come presidente della Regione quando gli sfugge un concetto basilare espresso nell'articolo 4 della costituzione, "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto…." che sancisce il lavoro come diritto e non come "favore" o "concessione" in cambio di un voto.
Un politico che ambisce alla rappresentanza nelle istituzioni non può non avere chiari in testa i principi fondanti della nostra Repubblica.
Ogni politico deve sentirsi moralmente obbligato a promuovere tutte le condizioni possibili che rendano effettivo il diritto al lavoro ma non è quella intrapresa da Chiodi la strada attraverso la quale si creano le condizioni per il lavoro.
Se Chiodi, rappresenta con questo stile, le nuove idee con cui intende far rialzare l'Abruzzo, allora c'è veramente di che preoccuparsi, perché se è vero che Del Turco è stato un esempio di malgoverno, questo centrodestra, non solo esprime scarsa visione prospettica ma anche e soprattutto attori di bassissimo spessore e profilo istituzionale.


Circolo Pd Capistrello
il segretario
Alfio Di Battista



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