Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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lunedì 10 agosto 2009

Dissesto Comune di Capistrello


Il commissario dott.ssa Franca Ferraro a metà Luglio ha inoltrato la richiesta formale di dissesto finanziario del nostro comune al ministero degli interni. Seguira la presa d'atto con relativa pubblicazione del provvedimento.
La corte dei conti ancora non si è espressa, forse per i primi di settembre potrebbero insediarsi i commissari liquidatori, (non prima della pubblicazione del provvedimento sulla G.U.) i quali hanno l'obbligo di trasmettere alla corte dei conti tutti i rilievi contabili meritevoli di ulteriori approfondimenti
La documentazione sul dissesto, prodotta dal commissario prova ad ordinare in maniera comprensibile una serie di attribuzioni di spesa senza che, le necessarie coperture finanziarie, fossero indicate in maniera contabilmente corretta.
Qualora, dovessero emergere responsabilità per danni arrecati all'ente e quindi alla collettività, riconducibili a dolo o colpa potrebbero prefigurarsi scenari foschi che mi auguro non si avverino. La gestione di un dissesto, sia in termini di liquidazione dei creditori, che sul piano amministrativo, pone vincoli enormi sulla programmazione e sullo sviluppo del territorio.
Vincoli che si traducono con il raddoppio delle bollette per l'acqua, con l'incremento dei costi per la RSU, con l'aumento degli oneri di urbanizzazione, ecc...
Purtroppo da qualche tempo l'utilizzo del bilancio, non più come strumento di programmazione e sviluppo del territorio ma molto più prosaicamente come mera ricevuta contabile di ciò che politicamente si ritiene utile presentare al pubblico e all'elettorato, ha fatto si che chi ha amministrato si sia lasciato fuoviare dall'ambizione di rappresentare se stesso come dominus della scena e quindi, in questa civiltà dell'immagine, come interprete del ruolo salvifico del predestinato.
In realtà il bilancio è strumento che da ampio spazio alla creatività e alla capacità di immaginare idee e soluzioni che poi vengono opportunamente tradotte in dati contabili, ma s'è preferita la strada più semplice della rappresentazione pacchiana dell'uomo dalla verità in tasca piuttosto che partire dall'analisi dei bisogni del territorio nell'illusione che ritagliarsi un ruolo bastasse da sè a fornire un think tank per partorire idee e strategie di intervento.
Vedremo

Alfio Di Battista

1 commento:

Marco ha detto...

Ma perchè lasciate morire così un paese che potrebbe avere anche una vocazione turistica...siamo senza acqua da tre (dico 3 giorni) e sono costretto a caricarmi l'acqua in taniche alla fontnella ma che debbo fare chiedere di cambiare la destinazione d'uso della mia abitazione in stalla?