Circolo Partito Democratico - Capistrello (Aq)

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venerdì 9 ottobre 2009

Per una manciata di voti il Senato rinvia le amministrative nei comuni marsicani commissariati al 2010



Avezzano. Il Senato boccia gli emendamenti 1.100 e 1.101 del decreto legge 1773 e spegne le speranze dei tre comuni marsicani commissariati, Capistrello, Celano e San Benedetto, di tornare alle urne entro il 2009.
Ora il voto dovrà passare alla Camera, ma la situazione probabilmente non cambierà.
Gli emendamenti erano stati firmati dai senatori del Pd Luigi Lusi e Giovanni Legnini, ed erano stati accompagnati da una raccolta di firme avviata nei comuni di Celano e San Benedetto. Il no del Senato ha scatenato una reazione a catena tra i sostenitori del voto subito che hanno puntato il dito contro i quattro senatori abruzzesi contrari agli emendamenti. "E’ il momento della verità per i parlamentari abruzzesi che oggi hanno gettato la maschera di fronte ai propri elettori e cittadini.
I due emendamenti non sono stati approvati in Senato, rispettivamente per soli 6 e 7 voti.
Determinanti per l'esito negativo i quattro voti contrari dei senatori della destra abruzzese, Fabrizio Di Stefano, Andrea Pastore, Filippo Piccone e Paolo Tancredi.
Ora si sa con chiarezza chi vuole i Commissari al governo dei Comuni e chi vuole le Giunte elette dai cittadini". Così il senatore Lusi ha spiegato quanto accaduto ieri in Senato durante la votazione per gli emendamenti che avrebbero mandato alle urne i tre paesi commissariati della Marsica. "I due emendamenti sono stati votati ieri mattina al Senato.
Il primo, relativo al ritorno alle urne dei tre paesi marsicani commissariati non più entro il 15 dicembre ma entro il 15 gennaio, ha ottenuto 132 voti contrari e 126 favorevoli. Sul secondo emendamento invece, nel quale si chiedeva di indire il ballottaggio per il comune di San Benedetto, 135 senatori si sono espressi contro e 128 a favore.
È inaccettabile, che non tiene assolutamente conto della situazione del paese, totalmente diversa dalla realtà aquilana e da quella degli altri due paesi marsicani", ha dichiarato dopo il voto Marco Passante, capolista della coalizione "Progetto San Benedetto".
La realtà di San Benedetto infatti è diversa dalle altre perché mentre per Celano e Capistrello si tratterebbe di scegliere una nuova amministrazione, agli elettori di San Benedetto spetterebbe solo il compito di decidere il sindaco.
Il ballottaggio, deciso dal Consiglio di Stato e dal Tar, doveva tenersi entro giugno 2009.
Anche a Capistrello la situazione non è delle migliori. Oltre al commissariamento da quasi un anno, il comune ha anche un dichiarato dissesto finanziario che preoccupa molto il segretario del circolo del Pd di Capistrello, Alfio Di Battista, sostenitore del ritorno al voto entro il 2009.
"L'ulteriore rinvio del voto acuisce i problemi nel nostro comune", ha spiegato.
"Stando così le cose ribadiamo la necessità di un tavolo di confronto costante nel quale il commissario dovrà aggiornarci sulle decisione che intenderà prendere di volta in volta". "Se i quattro senatori del Pdl avessero votato", ha affermato il candidato a sindaco della coalizione Unitinsieme per Celano, Carlo Cantelmi. "Celano sarebbe tornata alle urne entro pochi mesi e avrebbe risolto così molti problemi legati alla mancanza dell'amministrazione.
Il senatore Piccone ha votato contro questi emendamenti forse per paura di affrontare il voto".
Gli emendamenti, come a San Benedetto, anche a Celano sono stati sostenuti da una raccolta di firme e diverse iniziative.
Ora bisogna solo attendere il voto della Camera.

tratto da : Terremarsicane.it


Ecco gli emendamenti proposti dai senatori Lusi e Legnini, depositati ufficialmente, presso la I° commissione Affari costituzionali del Senato.


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A.S. 1773

Emendamento

Art. 1

Al comma 1, primo periodo, dopo le parole "dei consigli comunali," inserire le parole: "salvo quelle relative ai comuni di Celano, Capistrello, San Benedetto dei Marsi,".

Conseguentemente

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:

«1-bis. All’articolo 6, comma 3, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, è apportata le seguente modificazione: dopo le parole "novembre ed il" le parole "15 dicembre 2009" sono sostituite dalle seguenti parole "15 gennaio 2010"».

LUSI, LEGNINI.




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